Breve storia che si ripete. Siamo in spiaggia con nostro figlio.
Lui passa tutta la mattinata in acqua. Noi sul bagnasciuga a guardarlo.
E’ ora di pranzo e lo invitiamo a salire per mangiare (in fondo – pensiamo ingenuamente – ne avrà abbastanza).
Alla prima richiesta di raggiungerci la risposta è : “mamma, 5 minuti”. Glieli concediamo, cosa saranno mai in confronto ad un’intera mattinata trascorsa in acqua? (Mentre il nostro sedere è diventato sempre più quadrato e le nostre gambe hanno perso la propria sensibilità).
Alla seconda richiesta, segue la risposta (scontata) : “altri 5 minuti” in tono quasi implorante. Va bene, concediamoglieli in fondo sono solo altri 5 minuti e non ci sembra il caso di urlare e dare spettacolo (c’è tanta gente oggi in spiaggia)
Alla terza richiesta nostro figlio inizia ad ignorarci, a far finta di non ascoltarci. Preferiamo non prenderlo a parolacce davanti ad altre persone (non capirebbero) ci tuffiamo in acqua e andiamo a recuperarlo (pronunciando le dolci paroline magiche che ci riserviamo per le “buone” occasioni).
Adesso nostro figlio è sotto l’ombrellone con noi e mangia il panino senza pronunciare parola (quando vogliamo sappiamo essere molto convincenti). Speriamo che dopo una mattinata di tuffi e nuotate sia finalmente esausto e si addormenti affianco a noi.
Passa qualche minuto, lui sembra tranquillo, noi stiamo per assopirci.
Mentre siamo tra il sonno e la veglia, eccola la richiesta che arriva più intensa di un secchiello di acqua fredda sulla faccia: “mamma posso fare il bagno?”
Allora facciamo un lungo respiro raccogliamo tutta la tranquillità sparsa per il mondo e ci limitiamo a rispondergli: “Amore, hai appena mangiato devi aspettare 2 ore”. E sai che i prossimi 120 minuti si trasformeranno in un interminabile conto alla rovescia in cui si alterneranno i vari “mamma quanto manca?” “mamma che ore sono?”, “mamma posso fare il bagno adesso?”
Quante volte siamo state tentate di mandarlo in acqua prima che fosse trascorso il tempo necessario? Ma tutte le volte ha prevalso il nostro senso materno..
Ma ci siamo mai chieste se è davvero utile far trascorrere 2 ore tra un pasto ed il bagno a mare? Oppure lo abbiamo semplicemente sentito dire e ci siamo limitate ad applicarlo su nostro figlio?
Continuate a leggere perché presto lo scoprirete.
Il bagno dopo mangiato
Care mamme, mi dispiace dirvelo ma in tutto questo tempo vi siete sorbite vostro figlio inutilmente.
Non esiste alcuna fonte scientifica che attesti che il bagno dopo mangiato non si possa fare. Il pericolo di annegamento legato ad una congestione deriva semplicemente da una credenza popolare molto diffusa.
Si, un blocco allo stomaco può avvenire ma solo nel caso vostro figlio abbia consumato un pranzo molto abbondante, sia stato tanto tempo al sole e dopo si sia buttato nell’acqua ghiacciata.*
In questo caso la sua digestione potrebbe bloccarsi ma il malessere non è fulminante. Si inizierebbe a sentir male pian piano e avrebbe tutto il tempo necessario per uscire dall’acqua.
La congestione tra l’altro non è causata dal cibo ed ha le stesse possibilità di verificarsi a stomaco vuoto. Questa può avvenire se vostro figlio beve una bibita ghiacciata dopo una partita di calcetto sulla spiaggia, o entrando ed uscendo dal lido in cui l’aria condizionata è a palla.
Se si consuma un pasto leggero e se l’acqua non è particolarmente fredda il bagno dopo mangiato si può fare. In ogni caso entrare in acqua con calma o bagnarsi con acqua fredda prima di entrare riduce drasticamente il rischio di malessere.
Per stare più tranquille ma allo stesso tempo non sorbirvi le lamentele inutili di vostro figlio, seguite questa tabella e bagnatelo con acqua fredda prima di fargli fare il bagno. Non sbaglierete.
I tempi di digestione dei principali alimenti
CARBOIDRATI E PATATE | 1 ORA |
FRUTTA | 30 MINUTI |
VERDURA CRUDA | 40 MINUTI |
VERDURA COTTA | 50 MINUTI |
LATTE | 1 ORA |
SUCCO DI FRUTTA | 20 MINUTI |
PESCE | 1 ORA |
Evitate la carne ed i formaggi stagionati che possono impiegare fino a 5 ore per essere digeriti.*
Come vedete, sono sufficienti un po’ di organizzazione e qualche piccolo accorgimento per trascorrere qualche sana giornata di relax. Si, anche insieme a vostro figlio.
*fonte notizia: http://www.focus.it/