Hai mai sentito parlare di Burn out?
Forse si conosce con altri termini perché è una sindrome molto nota che sta colpendo parecchie persone, non c’è limite d’età, non c’è distinzione di sesso o ceto sociale, il Burn out è una forma depressiva che può colpire tutti.
Partiamo dal termine stesso, “Burn out” è una parola di origine inglese che letteralmente significa “bruciato”/ “esaurito”, già da qui si può ben capire l’entità del burn out. Il termine prevalentemente nasce sotto l’ ambito lavorativo, ma da qualche tempo è stato associato ad uno stato di difficoltà psicofisica al di là della sfera professionale.
Quali sono le cause e i sintomi del Burn Out
Lavoro, famiglia, figli, attività pomeridiane, impegni di ogni tipo ci costringono ad inseguire un ritmo che spesso è troppo frenetico, un equilibrio precario che può saltare da un momento all’altro e non sempre siamo pronti psicologicamente e fisicamente ad affrontare una routine così caotica.
Ecco allora che iniziano i primi sintomi, paragonabili ad un vero e proprio stress, pertanto i soggetti colpiti dal burn out lamentano la comparsa di attacchi di panico, crisi di ansia, calo delle prestazioni e dell’interesse, oltre al calo dell’umore, inoltre tra i vari sintomi si possono riconoscere i seguenti:
- Scarsa autostima
- Senso di fallimento
- Stato di costante tensione e irritabilità
- Sensazione di sconfitta e perdita della motivazione
- Sensazioni di distacco dal proprio lavoro
- Ridotto senso di realizzazione
- Mancanza di concentrazione

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La sindrome del burn out da anni viene studiata ed è stata individuata come una sindrome a se stante, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il burn out deriva da stress cronico associato al contesto lavorativo, che non riesce ad essere ben gestito, sovraccarica il lavoratore mettendolo in una condizione tale da non poter superare le difficoltà. Prevale la sensazione di impotenza, d’ insicurezza, difficoltà a prendere decisioni che prima venivano assunte senza evidenti difficoltà, mancanza di stimoli e concentrazione che portano a far prevalere energie negative.
Chi può colpire la sindrome del Burn out?
Purtroppo al giorno d’oggi con i ritmi frenetici che ci impone la nostra società ognuno di noi può cadere nella sindrome del burn out, può scaturire da un affaticamento sia dal punto di vista lavorativo sia dal punto di vista delle attività quotidiane extra lavorative. Infatti, partendo da una condizione prevalentemente nata sotto il punto di vista professionale, oggi pian piano gli esperti la stanno associando ad una condizione negativa che può sorgere anche in situazione differenti.
Molto spesso negli ultimi tempi la sindrome viene associata a donne / mamme in fase di stress familiare dovuto al sovraccarico di impegni, lavori e attività che possono portate ad una insoddisfazione e irrealizzazione che causa stress e depressione. Il lavoratore che ne è soggetto principale, arriva al punto di “non farcela più” e si sente completamente insoddisfatto e prostrato dalla routine quotidiana. Stessa cosa accade nelle donne che arrivano ad accusare ansia, crisi di panico percependo la quotidianità come logorante dal punto di vista psicofisico.
Nel tempo, il burn out può condurre ad un distacco mentale dal proprio impiego, con atteggiamento di indifferenza con
fenomeni di affaticamento, delusione, logoramento e improduttività che sfociano in prostrazione e disinteresse per la propria attività professionale quotidiana. In tale contesto, l’individuo non dispone di risorse e strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiare questa sensazione di esaurimento fisico ed emotivo.
Come uscirne dal Burn out
Una volta individuata la causa e i fattori che hanno portato allo stato di stress e ansia, bisogna subito andare ad individuare una terapia che aiuti il soggetto ad uscire dallo stato confusionale e depressivo del burn out. Come primo passo bisogna ben capire se il soggetto è in grado di uscirne da solo o abbia bisogno di una aiuto esterno, di un professionista che lo possa seguire in questa fase delicata della propria vita.
Una volta superata questa prima fase da soli ci si può aiutare con una serie di passaggi a cui affidarsi nella quotidianità, ad esempio:
- Identifica i fattori di stress, allontanando quei soggetti, quelle situazione, quelle attività che causano tensione.
- Monitora i tuoi livelli di stress: cercando di guidare il proprio comportamento verso un atteggiamento più propositivo
- Impara una tecnica di gestione dello stress. Esistono dei veri e propri corsi e incontri con esperti, nei quali vengono trattate queste tematiche che non sono assolutamente da sottovalutare.
Una volta studiate e individuate le cause del disagio è importante mettere a punto delle tecniche per portino il soggetto ad evitare e saper superare il problema. Importante è potersi creare una rete di supporto sia lavorativa che extra lavorativa che sia d’aiuto per superare i momenti critici. Da non sottovalutare l’allenamento, come lo svago, il poter dedicare tempo ad attività extra allietanti che possano distrarci dai problemi e possano aiutate a scaricare la tensione. Sì allora a palestre, cinema, teatri, concerti e viaggi, purché ci aiutino ad allontanarci completamente dal disagio. Parlare con il superiore, con un vice o con un collega che possa capire la questione e intraprendere insieme un percorso alternativo e meno logorante.

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I tempi dettati dalla nostra società purtroppo non aiutano a superare le difficoltà, viaggi di lavoro, agende piene di appuntamenti, famiglie sovraccaricate di impegni tra attività scolastiche ed extra scolastiche, questi ormai sono i ritmi di tutti ed è facile imbattersi in situazione a limite delle proprie capacità. Stabilire dei punti da non oltrepassare è sicuramente uno degli aspetti che può aiutarci a non superare quei limiti che possono farci ritrovare nelle situazioni più spiacevoli.
Monitorare sempre i nostri impegni e non superare i nostri limiti, è sicuramente una grande fonte di salvezza.