17
Ansia, tristezza, sentimenti di inadeguatezza nei confronti del neonato, pianto improvviso, irritabilità, mancanza di stimoli e apatia. Questi sono stati definiti in grandi linee i principali segnali della depressione post partum.
Parliamo di neo mamme, parliamo di donne di tutte le età e di ogni ceto sociale che possono essere colpite dal malessere che compare sin dai primi giorni dopo il parto. La depressione post partum in forma più o meno acuta è in ogni neo mamma, ma non tutte riescono a superarla e a vincere le paure.
Un fattore importantissimo in questa situazione è l’aiuto per la neo mamma, un sostegno che può arrivare dalla famiglia, da associazioni, da persone esperte nel campo come anche psicologici, psichiatri e ostetriche.
Fondamentale non aver paura di chiedere aiuto.
Cos’è la depressione post partum.
La depressione post partum rappresenta la più rilevante complicanza psichica relativa al puerperio, nello specifico, denominata anche depressione post-natale o depressione puerperale è un disturbo dell’umore che colpisce il 10-20% delle donne nel periodo immediatamente successivo al parto. Non confondere con la sindrome del terzo giorno, ossia quel disturbo piuttosto diffuso subito dopo il parto che generalmente in poco tempo va via.
Alcuni studi specifici condotti in nazioni e culture diverse evidenziano che la depressione post partum colpisce, con diversi livelli di gravità ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio, con episodi che durano tipicamente da 2 a 6 mesi ( fonte Ministero della Salute).
La depressione consiste in un calo dell’umore che colpisce i giorni successi al parto, accompagnato da ansia, tristezza, sentimenti di inadeguatezza nei confronti delle cure da prestare al bambino.

depressione-post-partum-riconoscere-sintomi-capire-la-cura-neomamme-neonato-post-parto
Dal parto alla depressione post partum.
Il senso di inadeguatezza è purtroppo una sensazione pressoché normale, accudire un bimbo appena nato è uno degli ostacoli più grandi per un mamma, capire i bisogni, le necessità, i tempi, e annullarsi completamente per lui non è cosa facile.
Quando nasce un bambino nasce anche una mamma, nasce una famiglia e nascono tanti momenti fatti di coccole, di tempi lunghi, d’incomprensioni, di discussioni ma un punto su cui dover far forza è il sostegno ed il supporto per le mamme.
La mamma non deve esser mai sola in questo percorso, dove le giornate sono interminabili, fatte di nottate, di poppate in cui a fine serata avrà sicuramente perso il conto e non saprà più se erano sette, otto o se si è fermata a sei.
L’ansia del bimbo che piange e non sa quale sia il motivo, la paura che abbia fame, che avverta dei fastidi o dolori e non sapere come risolverli.
E ancora altro, possiamo elencarne a volontà di situazioni di questo genere, ma la regola numero uno è non lasciare mai la mamma sola ad accudire se stessa ed accudire la propria creatura.
Purtroppo fatti di cronaca ci raccontano di tanti, troppi casi di mamme lasciate sole, donne che non superano lo stress dell’arrivo di un cucciolo d’uomo in casa, donne che allo stremo delle forze commettono atti terribili nei confronti del proprio bimbo. Allora vediamo insieme come capire i segnali della depressione post partum e come intervenire.
Come riconoscere una madre depressa
Le madri depresse mostrano minore calore emotivo nel rapporto con il figlio, sono apatiche e irritabili, sono meno sensibili alle manifestazioni di disagio del neonato, e meno capaci di interpretare le esigenze del bimbo, sono meno coinvolte e più distaccate, s’impegnano sempre meno nelle attività del neonato. Crisi di pianto frequenti, sbalzi di umore, poca attenzione ai fatti familiari e disagi diffusi sono tra i segnali più evidenti.
Come prevenire la depressione post partum
Attenzione, cura, aiuto e presenza costante sono i capisaldi per non lasciare sola una mamma, ma una buona terapia è sicuramente la strada giusta da percorrere in un momento così delicato.
Le fasi successive al parto sono le più complesse, l’allattamento in primis prevede un meccanismo nella mente e nel corpo della donna in cui si incontrano le necessità del bambino e le capacità della madre, ma non necessariamente la madre deve farsi carico di tutto. Ci sono tanti momenti in cui una mamma deve esser lasciata riposare, per recuperare le forze e per recuperare la propria vita, motivo per cui in questa prima fase di genitorialità un supporto esterno che sia familiare o non è di straordinaria importanza. Da qui dunque altrettanto importante è non sottovalutare la presenza costante ma non invasiva di persone che possano alleviare le incombenze di una neo mamma, ma quando la situazione diventa più difficile da superare la terapia con un esperto è sicuramente la strada giusta da intraprendere.
Cosa fare quando tua mamma è depressa
Si può aiutare una mamma depressa anche con delle piccole cose, con delle piccole attenzioni che la portino a distrarsi, ad essere più attratta da situazioni differenti dalla mera cura del neonato.
Parlare con la mamma, capire quali sono i disagi, le difficoltà, capire quali sono le sue esigenze e i punti deboli. Anche un passeggiata per distrarsi e allontanarla dalla routine per un pochino può essere d’aiuto.
Piccoli aiuti che dipendono sempre dalla gravità o intensità del malessere. A volte già alzarsi dal letto e fare colazione può essere un grande passo per la persona affetta da depressione post parto. Esistono molti centri di supporto per le mamme, dai consultori ad associazioni, luoghi dove è possibile avere un primo approccio di supporto con esperti del settore, persone che possono capire la problematica e indicare il giusto percorso da intraprendere.
Non esitiamo ad aspettare, non aspettiamo che passi da sola, la depressione post partum se presa in tempo può essere una leggera fase di malessere, ma se lasciata crescere indisturbata può portare a comportamenti nocivi per la mamma e per il neonato.