Attraverso il sostegno del figlio maggiore, i genitori hanno un aiuto in più con l’arrivo di un bebè sia in campo psicologico, che nella vita di tutti i giorni. Ma vediamo di più…
Un aiuto nelle piccole cose, ma anche per ricordarci che tutto è alla portata di un gesto d’affetto. È così che le responsabilità del figlio maggiore diventano assolutamente importanti nella vita dei genitori e di questo dovremmo giornalmente ringraziarlo. Infatti, anche se spesso non ce ne accorgiamo, il figlio maggiore è di grosso aiuto per la mamma e per il papà. Come ad esempio quando gli chiediamo una mano per mettere i giocattoli a posto perché il fratellino piange, oppure quando lo preghiamo di non fare troppo rumore per permettere al piccolo di riposare serenamente o semplicemente quando lo invitiamo a farci da assistente per effettuare alcuni giochi con il fratello minore.
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Ma soprattutto il suo aiuto è di natura psicologica: quando arriva un bambino piccolo, in alcuni casi, tutto il peso della maternità diventa difficile da sopportare, ma è anche grazie a lui che ci rendiamo conto di quanto il mestiere di mamma possa essere difficile, ma con grandi soddisfazioni! Inoltre, il suo ruolo diventa essenziale per i fratelli minori: sebbene crescano insieme, alle volte, nei confronti dei piccoli, diventano anche “vice genitore”. Ecco perché le responsabilità del primo figlio non vanno sottovalutate e anzi, bisogna essergli grati!
I figli maggiori sono un sostegno in più!
L’aiuto del figlio maggiore si evince già dalla sfera casalinga. I primogeniti aiutano mamma e papà nelle questioni pratiche e, anche se riluttanti, non si esimono quando gli chiediamo di aiutarci ad apparecchiare la tavola oppure ad aggiustare la propria stanza. Ma l’amore più grande dal figlio maggiore arriva quando gli chiediamo sostegno: quando abbiamo bisogno di un suo sorriso, una sua carezza o un suo abbraccio. L‘abbraccio dei figli totalmente ineguagliabile e assolutamente indispensabile quando capitano i momenti più ardui da affrontare nella maternità.
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E lui è lì per noi. Il suo sostegno vuol dire tutto, anche attraverso un gesto d’affetto o un ti voglio bene e lì, ci convinciamo che tutto andrà bene perché lui è lì con noi. In più i bambini sono molto ricettivi ed emotivi, e capiscono molto più velocemente quando i genitori sono tristi, frustrati o arrabbiati. Una volta intuito, il loro modo d’essere, potrebbe cambiare totalmente: cominciano ad essere “meno fragorosi”, più ordinati e anche ad avere meno richieste da farci pur di aiutarci. Diventano più attenti anche nella cura del più piccolo di casa, dove risiede praticamente il loro maggiore lavoro e responsabilità.
Il primogenito e il figlio minore
Difatti, il maggiore lavoro del primogenito riguarda la crescita dei fratellini. Il loro legame ha inizio fin dal primo sguardo in cui i due rimarranno legati per sempre. Anche se il nostro primogenito potrebbe non rendersene conto fin da subito, l’importanza che avranno l’uno nella vita dell’altro è già nota e sotto gli occhi di tutti. Il fratello maggiore ha già diversi incarichi nei confronti del più piccolo: diventerà suo complice, suo amico, aiutante per giochi e quant’altro. Non solo: il fratello maggiore avrà il ruolo di difenderlo sempre dalle ingiustizie anche con i coetanei e, in più, i fratelli maggiori si ritrovano anche a dover fare da vice genitore, come abbiamo detto, in moltissimi casi: ad esempio diventerà molto bravo a parlare con il più piccolo, spiegandogli quando la mamma e il papà lo sgridano e perché oppure, nel caso in cui il bimbo faccia qualche piccolo capriccio, sarà il fratello maggiore a spiegarli perché non bisogna farlo.
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Non è finita qui perché il ruolo del fratello maggiore potremmo definirlo in alcuni casi vitale: dai fratelli minori vengono visti come un sostegno al 200% e quindi si ha bisogno del loro supporto totale, cosa che i primogeniti non possono esimersi dal fare. Inoltre, come abbiamo detto, devono essere un buon esempio: i fratelli minori seguiranno le orme dei fratelli maggiori, scegliendo il loro sentiero già solcato. Verrà guardato dal più piccolo nel momento in cui aiuta la mamma e il papà e lui inevitabilmente si troverà a prendere spunto per migliorarsi, dando così inizio all’inevitabile rivalità tra fratelli. I due, in ogni caso, litigando e ridendo assieme, si ritroveranno a crescere, ad amare le stesse cose, magari sviluppando gli stessi gusti e passioni comuni. Dunque, come si può intuire, il figlio maggiore ha tanti compiti a vita nei confronti dei fratelli, e i pesi che deve “portare” sono tutt’altro che facili.
Cosa sente il figlio maggiore?
Così, è dal momento in cui arriva il fratellino più piccolo che i bimbi maggiori subiscono diverse influenze con cui avranno costantemente a che fare. E spesso, i loro atteggiamenti, diventano una conseguenza dei nostri comportamenti (sbagliati).
- Responsabilizzazione: il primogenito diventa un membro “adulto” della famiglia su cui spesso fare affidamento. E lo mettiamo subito alle strette dicendogli: “Dai il buon esempio perché sei più grande” (spesso frase meno opportuna da dirgli). Ecco perché il bimbo potrebbe tendere a non responsabilizzarsi affatto o peggio, diventare più schivo e serioso. Un peso non da poco che carica anche verso se stesso e che, presto o tardi, farà sentire anche ai fratellini più piccoli;
- Elevate aspettative: va da sé che anche le nostre aspettative nei suoi confronti saranno alte. Perché spesso inquadriamo in lui l’adulto che sarà, soccombendolo con una serie di richieste troppo responsabilizzanti per i più piccoli e senza pensare a ciò che lui vorrebbe. Per esempio quando gli chiediamo di riordinare a dovere la stanza, con alte pretese e con le nostre metodologie, nonostante il bimbo senta un gran bisogno di rilassarsi (e noi potremmo non accorgercene).
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Senza contare i suoi più grandi “magoni” nei confronti del nuovo arrivato:
- Ansia da perfezionista: inevitabile che ne abbia, soprattutto nel momento in cui il piccolo ha voglia di attirare l’attenzione di mamma e papà. Più qualcosa sarà fatta bene, più secondo lui arriveranno le lodi dei genitori. E quando non avviene, la sua ansia si trasforma in testardaggine;
- Voglia di farsi notare: questa è soprattutto una conseguenza ed avviene a pochi mesi dalla nascita del secondogenito. Il bambino, sentendosi invisibile, cercherà di farsi sempre notare dai genitori in tutti i modi possibili. In casi estremi, anche mettere a soqquadro la stanza e venire sgridato potrebbe essere una forma di esibizionismo da non trascurare.
Sono tutti atteggiamenti e problematiche che, se non gestite con le pinze, potrebbe portarsi dietro per tutta la vita, assieme ad altri compiti che in un modo o nell’altro si trova ad affrontare.
Come dirgli grazie attraverso i gesti
Dunque è chiaro come il ruolo di fratello maggiore possa essere gravoso anche per i bimbi più forti. Ma il miglior modo per aiutarli e stargli accanto durante questo importante passaggio della vita, è ascoltarli e capirli ancora di più e semplicemente passare del tempo con loro: giochi, film, una passeggiata sono solo un inizio di quello che potremmo fare. La comunicazione in questo caso è assolutamente indispensabile e per questo bisogna dirgli “grazie”, senza giri di parole e fargli capire che apprezziamo giornalmente tutto quello che fa per noi. In più, importante sarà il modo in cui ci rapportiamo a lui, trattandolo anche come un bambino.
Come avrete potuto capire il fratello maggiore diventa un vero e proprio lavoro a tempo pieno che non permette spesso di tirare un respiro di sollievo. Anche durante gli eventi, compleanni, ecc, il tutto potrebbe essere organizzato anche in ottica del fratello minore e così il maggiore alle volte potrebbe non sentirsi neanche abbastanza rilassato per divertirsi. Ecco perché il miglior modo per dirgli grazie è semplicemente lasciare che stia bene.
Un modo per ringraziare il figlio maggiore per il suo sostegno famigliare è lasciarlo vivere con tranquillità, senza sgridarlo troppo spesso, sgridarlo se qualcosa va male ed evitare di accanirsi troppo su di lui se qualcosa non viene gestita nella maniera giusta (secondo noi). La sua soglia di sensibilità è molto più bassa da quando entra in casa un fratello minore e va trattata con assoluta attenzione.
Basterà trattarlo con più genuinità, con amore e con più attenzioni facendogli anche capire che, sebbene ci sia l’arrivo di un nuovo fratellino, lui rimane nel cuore dei genitori come figlio maggiore, nonché primo amore della coppia, e che fa parte di una squadra formata da lui, dalla mamma e dal papà, per aiutare a crescere un nuovo piccolino.
E voi? Come vi comportate con il vostro bimbo?
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Fonti: Focus – Huffington Post