Non basterebbero 1000 parole, milioni di gesti, il sole e la luna, per descrivere la mia vita dopo di te, ma magari una lettera potrà aiutarmi a spiegare: Una Lettera a Mia Figlia.
Una lettera a mia figlia, che potrà raccontarti di me, la nuova me, anche perché della vecchia non ricordo quasi più niente.
A pensarci bene sembra tutto sia cominciato da te, forse perché il resto non era importante o, forse, semplicemente, perché non era te.
Si, è vero, forse la mia vita è cominciata con la tua, con il tuo pianto quando sei venuta al mondo, con il tuo cuoricino che batteva sul mio quando ti ho stretta fra le braccia.
Diamine quanto è vero.
Così come con te è nata la nostra famiglia, in quell’attimo in cui io e papà ci siamo guardati e abbiamo capito che ce l’avevamo fatta, che era tutto vero e che questa gioia indescrivibile stava davvero capitando a noi. Uno sguardo che ha sostituito le parole, spazzato via le paure ed aperto le porte ai sentimenti. Quelli veri. Quelli mai provati prima.
Quel giorno mi hai regalato l’amore figlia mia, quello puro, semplice che non ammette “ma” o “se”, quello che, fra le insidie e le difficoltà della vita, mi ricorda sempre il significato di quello che ho e che cercherò tutta la vita di non perdere.
Voglio tutto per te, bambina mia. Tutto ciò che io non ho avuto o non ho potuto. Tutto ciò che conta ed anche il superfluo. Voglio che tu non debba mai fare i conti con la vita, perché voglio essere forte anche per te. Io non voglio vederti rialzare dopo una caduta, io voglio che tu corra per il tuo cammino, non inciampando mai e senza mai voltarti indietro. Voglio che tu non veda il mondo per come lo vedo io, che tu non debba conoscere mai la paura, ma possa sentirti protetta, sicura e fiera anche in mezzo alla tempesta.
Mentre riempio questo foglio, i pensieri mi confondono, mai avrei pensato di scrivere una lettera a mia figlia. Suona a tratti di follia, perchè queste cose avrei potuto dirtele, ma forse mi sarei sentita stupida; a tratti di insicurezza, perché probabilmente mi sarei vergognata a farlo.
Mentre il nero riempie la pagina, le lacrime scendono inarrestabili. Non c’è nessuno, non devo nascondermi. Mi rendo conto di essere profondamente esagerata, di dover imparare da chi la vita la prende con leggerezza, ma la realtà è che ho paura, amore mio. Ho una paura tremenda. Paura di non essere all’altezza, di non riuscire a fare abbastanza, paura di darti troppo o troppo poco, paura del mondo, della vita e della morte.
Adesso ho capito perchè questa giornata mi ha portato a scrivere una lettera a mia figlia.
Ho capito che non è mai tardi, ma neanche troppo presto, che alle volte non c’è un motivo, nè una ragione, quando ciò che ti guida si chiama amore.
Laura
