Parto Cesareo. Senza vergogna, vi confesso che il mio parto mi ha devastata e, oggi, con il famoso senno di poi, sceglierei di far nascere mia figlia con il parto cesareo.
Non giudicatemi, o anzi fatelo se vi va, ma questa è la mia storia, la mia esperienza, il mio dolore.
No, non è vero, è la nostra storia, la nostra esperienza ed il nostro dolore.
Mio e di mia figlia.
E non si tocca.
Scrivo perché lo sento e perché forse la mia voce è anche quella di tante altre donne. E la mia e la loro voce, non vedo perchè debba valere meno delle altre.
Quello che mi piacerebbe ottenere è solo pura, sana solidarietà nei confronti di un argomento che, non so perché, quando lo si affronta somiglia tanto ad un Tabù. Solidarietà tra mamme, ma anche e soprattutto fra donne. Solidarietà che invece pare esistere solo se si parla di luoghi comuni:
“No alla guerra”, “Evviva il papa”, “Parità dei sessi”
E invece secondo me la solidarietà è proprio l’opposto. Solidarietà è dare il proprio sostegno anche a chi non la vede come te, perchè molte volte non badiamo al fatto che sono le esperienze a farcela pensare diversamente.
Non punitemi allora, perchè avere pensato anche solo per un attimo che mia figlia non ce l’avrebbe fatta, è una paura che mi porterò dietro per il resto dei miei giorni.
Non odiatemi, perchè averla vista per giorni scura come la notte senza avere la forza di stare sveglia, di mangiare e di conoscere il mondo e la sua famiglia è una cosa che mi ha afflitta.
Non biasimatemi, perchè attendere periodicamente i risultati degli sviluppi delle sue capacità motorie e di recupero del trauma subìto dalla ventosa, non mi fa dormire la notte.
Non datemi della superficiale, perchè spero con tutto il cuore che la sua testa assomigli ogni giorno di più a quella dei suoi amichetti. E perchè un giorno dovrò spiegarle perché le sue orecchie non sono belle come quelle della mamma.
Non colpevolizzatemi neanche, perchè non voglio più che al mio corpo vengano indotte le contrazioni per oltre 24 ore.
Non criminalizzatemi, perchè vorrei anche io non pagare ancora a distanza di 7 mesi le conseguenze di questo orribile parto.
Di storie come le mie, e di molto peggio (anzi la mia non è nulla a confronto), è pieno il mondo. E mi rifiuto di pensare che quello stesso mondo che crede nella pace e nei santi in paradiso, non possa comprendere il semplice concetto che si crede in qualcosa anche sulla base di quello che si è vissuto.
Dicono che le sofferenze del parto si finisca per dimenticarle ed io sono quì ad aspettare impazientemente che arrivi questo momento. Nel frattempo però noi ne portiamo ancora i segni nel corpo e nell’anima e, anche se dobbiamo ritenerci fortunate solo per il fatto di essere qui a raccontarvele, io quando mi fermo a pensarci giuro a me stessa che non lo rifarei.
Sceglierei di partorire con il parto cesareo che no, non è mai la via più semplice, ma nel nostro caso, per noi, sarebbe stata quella giusta.
Laura
15 Commenti
Mi sembra di leggere la mia storia , stesso problema, stesso parto terribile e stessa sofferenza che va avanti ad ogni incontro con il neuropsichiatra per verificare che tutto vada bene.
Io non ho superato quel giorno e vorrei ritrovare quella pessima ostetrica per dirgliene quattro. Ho peccato di ingenuità, ma io penso che si è tornati tutti un po’ nel medioevo con questa assurdità del parto naturale con dolore.
Un abbraccio e ti auguro il meglio, per te e per la bimba
E invece vedrai che lo supereremo… il mio ginecologo appena due settimane fa (quindi quasi sette mesi dopo il parto) mi ha detto testuali parole: “solitamente chi fa un parto come il suo, poi non fa più figli!”. Questa frase mi ha sconvolta e mi ha convinta invece che non finirà così!!!
Quindi forza!!!!!
Esperienza similissima, la mia bimba bella, vegeta e sanissima e ho fatto anche il secondo ? Ti auguro il meglio
Grazie! Anche io! Un abbraccio
Ho letto la tua storia e ti capisco. So come ci si sente quando insieme al parto ti sembra che ti abbiano portato via la vita. Purtroppo di violenza durante il parto si sente sempre più parlare e la cosa è sconvolgente. Ti storie come la tua, come la mia del mio primo parto, è pieno il paese. Purtroppo.Ti capisco e ricordo ancora con le lacrime agli occhi come mi sono sentita sperduta, impaurita e tradita dopo la nascita della mia prima figlia. Ricordo ancora con orrore la paura dei primi giorni, dei primi mesi e ricordo anche di aver detto, più di una volta “MAI PIÙ”. Poi un giorno ho scelto di lavorare su quello che provavo, di capire che cosa mi era stato tolto e quando sono rimasta incinta di nuovo – per caso e, oggi dico, per fortuna – ho deciso che volevo altro. Volevo un parto sereno e l’ho avuto e quel parto è stata una nascita anche per me. Se dovessi avere un altro figlio e vorrai un parto cesareo sicura che questa sia la scelta che fa per te, non ti curare degli altri e vai avanti nella tua scelta con consapevolezza e senza pensare a chi ti giudica. Ci sarà sempre chi ti giudica qualsiasi sia la scelta che farai. Di questo stanne certa. Ma se sarai serena la tua serenità li metterà a tacere. Cerca però adesso di curare tua figlia e te stessa con lei. Dovete stare bene entrambe e per farlo devi mettere a tacere le voci di chi di critica, semplicemente non ascoltandole. Perché adesso è il momento di pensare a voi e basta. Questo momento lo supererai e però non lo dimenticherai; ma dammi retta, questo è un bene perché ti ritroverai più forte di prima! Un abbraccio grande!
Grazie davvero per le tue parole di conforto!!!
Un abbraccio a te!
Capisco le tue parole, capisco che la sofferenza e violenza subita (perchè induzione al parto e ventosa non c’entrano nulla col parto naturale! ) ti possa portare a pensare che tutto questa sofferenza si sarebbe potuta evitare con un cesareo. Lo capisco, e comprendo il tuo dolore.
Ma quello che hai subito non è partorire naturalmente. Mi sembra di capire che sia stato un evento altamente medicalizzato… così come accade in quasi tutti i parti ormai, in quasi tutti gli ospedali. Ecco. La chiave per un parto naturale sta proprio nella scelta della struttura, nel giusto incontro con medici e osteriche – e anche quello che facciamo noi donne conta tantissimo, respirazione, preparazione.. ma tutto questo va letteralmente in frantumi quando ci si trova in un posto in cui alla meno peggio non ci si sente capite, si viene trattate come uno straccio in balia di medici e flebo.. e in un momento delicato come quello del travaglio tutto questo, per poco che possa sembrare, influisce, lascia il segno, e in mezzo al viavai di osteriche e infermieri qualche volta o troppo spesso succede che le contrazioni si interrompano, che la cervice non si apra, che il bimbo non riesca ad uscire… ne ho sentiti tanti di racconti così. Sembra essere diventata la norma, e non dovrebbe essere così! Quando racconto il mio parto mi sento dire che sono stata fortunata. No, non è stata fortuna. Ho avuto un parto fisiologico in cui ho potuto scegliere che posizione adottare, un travaglio fisiologico che mi sono fatta tutto in piedi o camminando o adottando posizioni giuste (e non a letto come fanno fare comunemente), e tutto ciò è stato possibile perchè per partorire ho scelto il posto giusto, che non è la clinica fantascientifica dei sogni, ma un comune ospedale di una piccola città. .. un posto in cui durante il parto intervengono il meno possibile (con me c’erano solo la meravigliosa ostetrica di turno che mi guidava e mio marito a tenermi la mano), una struttura in cui mi sono sentita accolta, capita, non abbandonata a me stessa, e in cui ho potuto partorire proprio come volevo.. o quasi (dovevo fare il parto in acqua ma mio figlio ha avuto molta fretta di nascere! ). Ecco, quello che volevo dirti è che posti giusti in cui far nascere i propri figli, ospedali amici della mamma e del bambino, esistono.. e non sono fuori dalla portata di nessuno, nè occorre essere seguaci di filosofie astratte per partorire con gioia e serenità… ma bisogna trovare il posto giusto, essere ben preparate, conoscere bene la fisiologia del parto e sapere esattamente cosa aspettarsi e cosa volere. . Perchè stiamo dando alla luce un figlio, l’evento più naturale che c’è, e meritiamo di poterlo fare in tranquillità e serenamente, con le nostre forze.
Un abbraccio da mamma a mamma.
Ti do perfettamente ragione Frida! Non credo che la struttura in cui ho partorito fosse inadatta, penso che però forse sia andato storto qualcosa e qualcosa ancora si potesse evitare. Ho incontrato professionisti validi e seri, non credo abbiano optato per scelte sbagliate però si, con il senno di poi, forse risponderei “SI!” a quel medico che ad un certo punto mi ha chiesto “signora vuole fatto un cesareo?”…
Un abbraccio!
Anche io primo parto terribile, tanto che lo sognavo di notte, a distanza di un anno, e mi svegliavo sudata urlando che noooo, non avrei mai più partorito!! Eppure poi mi e’ venuta voglia di un secondo figlio e… E’ stato un parto meraviglioso e veloce, vissuto con grande intensità e gioia. Il mio parto di risarcimento! Ho capito che fare nascere il proprio bambino poteva essere bello, che ci si poteva permettere di ascoltare il corpo e le sue sensazioni… Ti auguro di provarci e di provarlo!!
Anche a me succede di sognarlo ancora a distanza di 9 mesi! Che bello sentire la tua esperienza… spero anche io nel “mio parto di risarcimento”… Ti abbraccio
Io ho avuto un cesareo d’urgenza dopo 12 ore di dolore inimmaginabile, urla, annientamento totale del mio essere. Io non esistevo più…ero in mano di persone che dicevano come mettermi e di non urlare e che quando io dicevo che c’era qualcosa che non procedeva come avrebbe dovuto mi dicevano che sentivano questa frase continuamente. Alla fine per fortuna è andato tutto bene per mia figlia, per me un pochino meno, ma sarebbe potuto andare veramente peggio, quindi sono felice così. Peccato che le ore che precedono la nascita di mia figlia siano tra le ore più brutte di tutta la mia vita. Se ci ripenso ho ancora addosso il dolore, la paura e la rabbia.
Sono passati 5 anni e mezzo.
Ti capisco in pieno.
Perchè non è soltanto un dolore fisico. Per non parlare poi in tutto ciò il ruolo che gioca la paura! Un abbraccio
Ti capisco benissimo e ora a distanza di 2 anni e mezzo aspetto il secondo bimbo, l’avrei voluto anche prima ma dopo il trauma del mio parto ho preferito aspettate almeno per dimenticare il dolore fisico…. ora ho scelto il cesareo programmato perché ip ho avuto un cesareo d’urgenza dopo quasi 12 ore di doglie forti e non c’era dilatazione, dopo una doccia calda si rompono le acque, mi portano in sala parto sembra tutto procedere al meglio finché non perde il battito, era legato al cordone, giro intorno al collo e intorno al piede, provano a mano a girarlo e non vi descrivo neanche il dolore provato, alla fine d’urgenza in sala operatoria dove oltre l’anestesia locale mi sono fatta fare volutamente la totale facendo finta di sentire dolore perché non volevo sapere più nulla… la paura di sentirmi dire che non ce l’aveva fatta era troppa… per fortuna andata a finire per il meglio e il mio bimbo è nato e ora ha 2 anni e mezzo, ma non rifarei mai più un parto naturale.
Mamma mia. Non ho parole. Mi stai facendo piangere a dirotto. La mia esperienza non è nulla in confronto alla tua e, per fortuna alla fine tu potrai dire lo stesso, sorridendo alla vita mentre guardi tuo figlio crescere. Fai bene a fare il cesareo programmato. Non perchè lo dico io e, ti dirò di più, nemmeno perchè lo dicono i medici, ma perchè lo dici tu ed è quello che tu senti sia meglio per te dopo tutto quello che hai passato. Ti abbraccio forte… facci sapere quando arriva il nuovo inquilino 🙂
Io ho partorito a maggio con parto cesareo e devo essere sincera, quando ho avuto la certezza che avrei fatto il tc perché la bimba era podalica in un certo senso mi sono sentita più tranquilla. In un quarto d’ora mi hanno tagliata e tolto la bimba, che è uscita rosea e riposata. Per me la ripresa non è stata facilissima ma pian piano ce la si fa e il benessere della bimba che è nata alla svelta e senza traumi è la cosa più importante. Non ho avuto un esperienza come la tua ma ti posso capire.