Depressione post partum: non è un tabù, ma la realtà. Oggi c’è qualcuno che può darci una mano!
Spesso la donna alle prese con una nascita, in particolar modo la prima nascita, incappa nella depressione post partum. Si trova a vivere la propria gravidanza con l’aspettativa ingombrante dell’ambiente circostante che tutto debba andar bene. Sotto un pressante clima che a tutti costi la vuole felice, piena, contenta. Non è sempre cosi, anzi quasi mai, di solito i vissuti della donna gravida e della neo-mamma sono intrisi d’ambivalenza.
Cosa succede…
Anche nella fase del post-parto l’ambiente esterno mette spesso a dura prova la psiche femminile. Tutte le attenzioni slittano repentinamente dalla donna al neonato. La donna passa velocemente in secondo piano e tutti si aspettano che l’unica possibilità per lei sia adempiere con gioia, dedizione e prestanza al suo compito di madre, senza pecche, senza fragilità, senza debolezze, senza fallimenti. Ma cosa prova realmente quella donna? Dove può esprimere l’intimità del proprio essere? Purtroppo anche la nostra società e i mass media contribuiscono a rappresentare un modello predominante della maternità. Felice, dolce, molto idealizzato, in cui non risultano visibili sofferenze, fatiche e conflitti, queste ultime rimangono una parte nascosta ed inconfessata della maternità.
I dati raccontano che in Italia possiamo considerare la percentuale di donne con depressione post partum nell’ordine del 10-12%.
Ogni donna ha il diritto a ricevere un’assistenza prenatale appropriata. I fattori sociali, emotivi e psicologici sono estremamente importanti per un’assistenza adeguata ed evitare il rischio di cadere nella depressione post partum.
Le associazioni…
Sono proprio queste considerazioni a spingere l’Associazione Nèfesh Onlus in collaborazione con l’Ass. Piano Terra Onlus a realizzare nel 2017 un progetto di homevisiting. Interventi domiciliari, dedicati a donne, italiane e straniere, che stanno per partorire o hanno appena partorito. Dopo aver incontrato diverse donne, soprattutto migranti, l‘Ass. Nèfesh è ancora più convinta che questo tipo di servizio debba avere una continuità e accogliere sempre più madri.
Oggi l’Ass. sta promuovendo un nuovo progetto dal nome “A Casa di Mamma” che si propone di proseguire le buone pratiche attivate. Un progetto pensato per aiutare tutte quelle donne che vivono un cambiamento che non è solo fisico, ma anche mentale, nei giorni successivi alla nascita del bambino. Un progetto che voi potete sostenere!
Ovviamente, c’è bisogno di fondi per poter realizzare la rete di assistenza. Fino al 29 marzo, il progetto è in concorso sul sito della Fondazione Aviva Community Fund. Una delle principali reti assicurative al mondo che, periodicamente, sceglie di investire in attività no-profit in Italia. Ha già finanziato 36 progetti in tutta la penisola e, questa competizione, offre la possibilità di avere un sostegno economico per una causa importante nella comunità.
IL PROGETTO
Napoli, una tra le città campane con il più alto tasso di natalità, necessita di percorsi di sostegno maggiormente strutturati per la gravidanza/maternità destinati a madri, bambini e alle loro famiglie appartenenti alle fasce deboli della popolazione. Nel rapporto “Postnatal care of the mother and newborn”, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tratta con molta attenzione i tempi e i modi della cura postnatale di madre e bambino per il periodo che copre le sei settimane successive al parto. Le quali costituiscono una fase critica nella vita delle madri e dei neonati (quella in cui può subentrare la depressione post partum). Tra le Linee Guida dell’OMS sul post-parto viene sottolineata l’importanza delle visite domiciliari e del supporto psicologico e sociale.
Tra le Linee Guida dell’OMS sul post-parto viene sottolineata l’importanza delle visite domiciliari e del supporto psicologico e sociale. Si raccomanda infatti che a 10-14 giorni dopo la nascita, tutte le donne siano monitorate sulla risoluzione della lieve e transitoria depressione post partum. Dai dati si evincono la frammentazione territoriale di questo tipo di assistenza e la mancata integrazione delle strutture, che rendono difficili percorsi di supporto integrati e continui in diverse regioni. Tra queste la Campania. Infatti, solo nel 6% dei casi è garantita una rete tra consultori ed ospedali per l’assistenza domiciliare post-nascita.
Grazie all’incontro con Piano Terra Onlus, che vanta partner come Save The Children, nel 2017 abbiamo creato un sistema di presa in carico integrato in cui Nèfesh Onlus conduce diverse attività.
I percorsi…
A casa tua: percorso di 2 incontri domiciliari (pre e post-nascita) per le neo-mamme. Tali incontri hanno l’obiettivo di ascoltare la donna in una fase di intenso cambiamento. Rappresentano una preziosa opportunità per le donne di discutere dell’esperienza del parto e delle prime fasi di relazione tra madre e figlio.
Madri creative: ciclo laboratoriale di 10 incontri di lavorazione della creta. Si pone l’obiettivo di offrire alle mamme momenti di libera espressione e confronto reciproco, stimolando la cooperazione e l’integrazione.
Il progetto ci permette di fornire sostegno psicologico, attraverso l’ascolto e l’espressione artistica, a donne italiane e straniere ed ai loro figli in situazioni socieconomiche svantaggiate. Creando una rete di sostegno e prevenendo il disagio e la depressione post-partum.
Abbiamo chiesto alla Fondazione Aviva Community Fund di finanziare la prosecuzione del progetto, per raggiungere un maggior numero di famiglie ed ampliare l’offerta di attività non presenti a livello locale o presenti in maniera poco strutturata, poco tempestiva e poco efficace. Vogliamo coinvolgere altre 40 donne in gravidanza e neo-mamme italiane e straniere in condizioni di particolare vulnerabilità e a rischio emarginazione sociale, a cui vengano destinati il servizio di consulenze psicologiche domiciliari e il laboratorio di creta.
Puoi aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo votando il progetto “A casa di mamma” online, sul sito della Fondazione, dal 1 al 29 marzo 2018, ed invitando i tuoi amici e conoscenti a farlo. E’ semplice: basta registrarsi ed assegnare uno o più voti (fino ad un massimo di 10) al nostro progetto, usando cliccando QUI.
Maria Mastrolonardo
