Uscirà il 18 aprile al cinema, la nuova esilarante commedia che vedrà Paola Cortellesi protagonista: “Ma cosa ci dice il cervello”. Un film divertente che nasconde però una profonda critica alla società di oggi e analizza in particolare il rapporto genitori-figli.
In questi giorni ho avuto il piacere di guardare in anteprima il nuovo film “Ma cosa ci dice il cervello“, che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 18 APRILE. Un lungometraggio ironico, ma che al tempo stesso fa riflettere sulla società moderna, tutto tranne che perfetta. L’attrice protagonista è la bravissima Paola Cortellesi e il regista, il marito Riccardo Milani. Torna quindi sul grande schermo la coppia vincente di “Come un gatto in tangenziale” che aveva fatto divertire tutto il pubblico.
La trama del film “Ma cosa ci dice il cervello”
Di cosa parla “Ma cosa ci dice il cervello?”
La protagonista è Giovanna (interpretata da Paola Cortellesi), una donna e mamma all’apparenza comune, quasi noiosa che però, in realtà, nasconde una vita da agente segreto che la porta a passare tutta la giornata lontana da casa e dalla figlia Martina. Giovanna è sempre in ritardo agli appuntamenti e alle attività della figlia e la gente si chiede il perché, visto che all’apparenza è una “triste” impegnata del ministero. Giovanna vive con la mamma (Carla Signoris) soggetto super affascinante e tremendamente invadente – e la figlia ed è separata dall’ex marito -che ha lasciato lei- e che è un fighissimo (ehi ehi… lo sostiene anche la mamma, d’altronde è interpretato da Giampaolo Morelli!) pilota aeronautico.
La nostra protagonista sembra subire la vita, tutti appaiono migliori di lei e decisamente più interessanti. La madre stessa non perde occasione per ricordarglielo. Intanto, Martina si lamenta, vorrebbe che sua madre fosse più presente e non si dimenticasse di andarla a prendere a danza o saltasse sempre le sue recite scolastiche. Ad un certo punto però ricompaiono nella vita di Giovanna i suoi 4 amici storici del liceo (Stefano Fresi, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino e Claudia Pandolfi).
Durante una cena, organizzata dalla sua vecchia migliore amica Tamara, Giovanna si accorge di come la vita di tutti in fondo comunque si assomigli ed assomigli anche alla sua, che forse quindi non è poi tanto male. Fra i racconti a tavola viene fuori che i suoi amici hanno subìto sul lavoro vari torti da parte della gente che li circonda: la pediatra malmenata dalla madre di una paziente, il mister aggredito dal padre di un giocatore, l’hostess ridicolizzata dal manager prepotente e sessista e, infine, il professore bullizzato dai propri alunni. Giovanna allora decide di “trasformarsi” in agente segreto e fare qualcosa per migliorare la vita dei suoi amici.
Il film diventa quindi un susseguirsi di missioni segrete, colpi di scena e momenti che fanno sorridere e riflettere allo stesso tempo. Il divertimento è assolutamente assicurato!
“Ma cosa ci dice il cervello”: non solo risate…
Se osserviamo attentamente la realtà che ci circonda notiamo che “Ma cosa ci dice il cervello” non è poi così lontano da ciò che accade ai giorni nostri. Siamo sempre di corsa e, malgrado il nostro impegno, crediamo di non riuscire mai bene in niente. Il nostro mondo si sfida fra l’altro con la maleducazione della gente: il rispetto per gli altri è un valore che sta venendo sempre meno. Ci si lamenta di continuo, si guarda la vita del proprio vicino giudicando e criticando senza prestare attenzione alla propria. Tutti credono ormai di avere ragione, senza neanche riflettere su cosa sia realmente giusto o sbagliato.
Con questo film Riccardo Milani, tra una risata e l’altra, lancia un messaggio molto forte, che è quello di non girarsi dall’altra parte quando si assiste a qualcosa di eticamente sbagliato, di non rassegnarsi, ma di reagire in nome dei propri principi e di quelli che dobbiamo assolutamente trasmettere ai nostri figli. Il personaggio che più di tutti si incarna in questo, a mio avviso, è sicuramente Roberto, il professore aggredito prepotentemente dal suo studente, che, nonostante tutto, non perde la speranza di cambiare, in meglio, i suoi alunni, e alla fine ci riesce.
La categoria degli insegnanti d’altronde è una di quelle maggiormente prese di mira ultimamente. Troppo spesso leggiamo di genitori che difendono le prepotenze dei figli, che non accettano una nota o un brutto voto. L’uso scorretto della tecnologia poi, non fa che accrescere questi episodi.
Riflessione sul rapporto genitori-figli
Un altro tema che viene fuori prepotentemente in “Ma cosa ci dice il cervello” è quello del rapporto genitori-figli. Questi ultimi, a causa della frenesia dei tempi che corrono, delle esigenze lavorative sempre più pressanti e stringenti che attanagliano noi genitori, si sentono spesso messi da parte da mamme e papà che fanno ciò che possono per far quadrare tutto. Anche se non sembra, si innesca così un meccanismo a catena in cui il figlio soffre per la mancanza del genitore ed il genitore si sente tremendamente in colpa per non essere presente quanto vorrebbe.
Siamo quindi famiglie senza speranza? Io non credo! Forse dovremmo solo prenderci di coraggio e ricordarci che siamo noi gli artefici del nostro destino!
Come avrete capito, “Ma cosa ci dice il cervello” è un film che mi ha davvero coinvolta ed appassionata. Consiglio quindi davvero a tutti di andare a vederlo (DAL 18 APRILE AL CINEMA!) per concedersi un momento di svago e divertimento in compagnia, ma anche di riflessione su quello che siamo come persone e come genitori. Perché, in fondo, no, non siamo poi tanto male!
CLICCATE QUI’ PER VEDERE IN ANTEPRIMA IL VIDEO TRAILER DI MA COSA CI DICE IL CERVELLO!
Alla prossima!
Laura
– Questo post è redatto in collaborazione con Vision Distribution –