Uno dei compiti più complicati per un genitore è quello di educare il proprio bambino a dormire. C’è chi utilizza il metodo Estivill e chi invece preferisce pratiche più soft come il co-sleeping.
Fate la nanna con il metodo Estivill
Nel 1999 il neuropsichiatra spagnolo Eduard Estivill pubblica il suo libro “Fate la nanna” nel quale descrive un modus operandi per insegnare al proprio bambino a dormire durante la notte. Nonostante il libro sia uscito 18 anni fa, l’argomento trattato è rimasto fino ad oggi uno dei più discussi fra mamme e specialisti.
Ma vediamo di cosa si tratta.
Il rituale da seguire secondo il metodo Estivill. LEGGI QUI
Il metodo Estivill promette di insegnare le regole del sonno ad un bambino in pochi giorni. Per far sì che il neonato impari a dormire in maniera continuativa, il genitore deve seguire un preciso rituale.
- Ogni sera deve fare un bagno caldo al proprio bambino che gli permetta di rilassarsi ed assopirsi più facilmente.
- Dopo il bagno deve passare qualche minuto con il proprio bambino leggendogli una fiaba o facendogli ascoltare musica soft. Meglio escludere attività che lo eccitino o che lo facciano andare su di giri. L’obiettivo è sempre quello di conciliare il sonno del neonato.
E fin qui niente di particolare. Adesso arriva il bello (o il brutto). CONTINUA A LEGGERE
- Il genitore dopo aver seguito i primi due step deve mettere nella culla il suo bambino, spegnere la luce e lasciare da solo nella stanza il neonato.
- Quando il bambino inizia a piangere, deve aspettare dai 5 ai 10 minuti prima di andare a controllare che sia tutto a posto.
- Una volta arrivati nella cameretta del bambino, la mamma e il papà, devono resistere alla tentazione di prenderlo in braccio. Devono, invece, limitarsi a parlargli con dolcezza, confortando il bebè attraverso il linguaggio.
Secondo il neuropsichiatra, in questo modo il bambino comprende l’inutilità del pianto e inizia a piangere sempre più di rado. Il metodo Estivill aiuterebbe il bambino ad avere un sonno sereno e continuo.
Cosa pensano i genitori del metodo Estivill
Secondo alcuni genitori questo rituale si rivela efficace nell’educazione del bambino alle regole del sonno.
Secondo altri è troppo rigido e può addirittura rivelarsi pericoloso.
Il pianto del bambino potrebbe non essere solamente legato ad un capriccio ma nascondere delle problematiche più serie. Inoltre, se il neonato non viene calmato, potrebbe andare incontro a vomito, causato dall’eccessivo sforzo oppure a soffocamento.
Come avrete capito il metodo Estivill divide le mamme ed i papà in due parti. I favorevoli ed i contrari.
Voi da che parte state? Come affrontate le difficoltà del sonno dei vostri bambini? Provereste il metodo Estivill oppure preferite metodi più soft?
Fateci sapere. Ci farebbe piacere approfondire con voi l’argomento.