#100diquestinonni – ma anche 1000, diciamocelo pure – è il mio slogan da quando sono rientrata in Sicilia e oggi ci tengo a raccontarvi cosa vuol dire per me essere tornata a casa.
Tante volte mi sono chiesta se questo ennesimo trasferimento fosse la scelta giusta per le mie figlie. In particolare per Lavinia, che adesso capisce, capisce ogni cosa. Sapevo che avrei dovuto spiegarle che avremmo avuto una nuova casa, una nuova cameretta, una nuova scuola e dei nuovi amichetti. Ma il mio problema era soprattutto trovare il modo giusto per farle comprendere che, benché la vecchia casa, la vecchia scuola e i “vecchi amichetti” non avrebbero più fatto parte della nostra vita, comunque ci avrebbe atteso un futuro felice.
È stato un momento delicato, la situazione è tuttora delicata e non vi nascondo che tanti dubbi mi affliggono ancora, ma volete sapere qual è stata la mia e la nostra più grande fortuna?
I NONNI!
Io, grazie a questo trasferimento, ho “regalato” alle mie figlie i loro nonni. Avere vicini i nonni è per Lavinia la gioia più grande e, da subito, questo ricongiungimento l’ha aiutata a non badare troppo a ciò che si lasciava alle spalle.
Finora, vivendo molto lontani dalla Sicilia, la nostra terra d’origine, loro erano per lei la gioia della visita una tantum e il dolore della partenza. Più Lavinia cresceva, più vedevo in lei l’ansia legata ai saluti ogni volta che vedeva i nonni andar via. Nei periodi in cui venivano a trovarci, Lavinia si svegliava la mattina e non mi augurava nemmeno il buongiorno, ma subito mi chiedeva “mamma i nonni ci sono ancora?” ed era bellissimo poterle dire a gran voce “si!”. Ma quando arrivava il giorno della partenza, la sua disperazione mi faceva stare davvero malissimo. Ormai quasi non riusciva a godere della loro presenza attanagliata da una specie di sindrome dell’abbandono. Credo che questo discorso suoni familiare a tutte le famiglie che sono lontane da casa e dai propri cari.
E si, tornata in Sicilia, ho capito benissimo cosa provava Lavinia, perché ho realizzato davvero cosa realmente lei si aspettasse da loro. Lei voleva avere i nonni tutti per se nella sua quotidianità come facevano gli altri bimbi. Voleva andarci al parco, farsi preparare “le tagliatelle di nonna Pina” perché la mamma -si sa- non le fa altrettanto buone, poter ricreare un angolo di giochi in casa loro e progettare liberamente i suoi programmi con loro. Lavinia voleva viverli appieno, ne sentiva il bisogno, ecco perché credo di averle fatto uno dei regali più grandi del mondo offrendole questa possibilità. Certo, poi lei ha proprio deciso di approfittarne e li comanda a bacchetta facendosi portare qua e là per la città, prima al parco, poi al mare, poi al negozio di giocattoli e, magari, poi di nuovo sull’altalena. Ma tutto ciò mi riempie di gioia: vedere come lei con loro si stia creando una “sua vita oltre me” mi rende davvero felice.
Non vedevo l’ora di parlarvi del rapporto che Lavi sta costruendo con i suoi nonni e ringrazio Stannah Montascale che, con il progetto fotografico su Instagram #100diquestinonni, vuole celebrare tutti i nonni d’Italia! Si tratta di un vero e proprio invito a mobilitarsi e, armati di smartphone, restituire al mondo un’immagine della terza età più autentica e attiva, lontana da stereotipi e luoghi comuni. La prima edizione del concorso ideato da Stannah nel 2018 è stata un vero successo: sono più di 200 le foto di nonni e nonne rock arrivate da tutta Italia, dall’Europa e da Oltreoceano (a questo link potrete dare un’occhiata alla gallery del concorso 2018 pubblicata sul blog di Stannah).
Stannah, che produce dispositivi per agevolare la mobilità (pensate che solo per quanto riguarda i montascale ha già equipaggiato nel mondo oltre 600.000 abitazioni!) e da sempre mette al centro la salute e il benessere anche dopo i 60 anni, ha ribattezzato i nostri preziosi aiutanti e migliori amici dei bimbi NONNIROCK! E nonnirock a me piace un sacco! A dire il vero non pensavo che avessero tutte le forze fisiche e mentali che ci vogliono per combattere con le mie figlie! I nostri nonnirock sono instancabili, si prendono cura dei nipoti portandoli al parco, in piscina, a danza e allo stesso tempo diventano i loro più amati confidenti.
D’altronde in Italia i numeri del loro impegno in famiglia parlano chiaro: un nonno su tre infatti si occupa dei nipoti quotidianamente, mentre il 47% lo fa una o più volte alla settimana.
Insomma, chi come me ha vissuto lontano dalla propria famiglia sa cosa comporti la lontananza e ciò anche in termini di totale mancanza di aiuto per noi genitori. Chi vive altrove ha per esempio l’incubo delle emergenze perché, il sol pensiero che, se succede qualcosa di inaspettato, si può contare solo su se stessi, è decisamente frustrante.
Da quando sono tornata e vedo nonni e nipoti insieme nella quotidianità, il mio pensiero si rivolge in particolar modo a quei bimbi che i nonni non li hanno e non possono godere di questo amore sconfinato di cui oggi beneficiano tutti i giorni le mie figlie.
E allora si, celebriamo anche noi i nostri amati nonni: per partecipare a #100diquestinonni è sufficiente scattare e postare su Instagram una foto con l’hashtag #100diquestinonni e il tag @stannahmontascale. L’iniziativa ha preso il via il 2 ottobre e termina a Natale. Le dieci foto più belle e soprattutto più rock saranno pubblicate in una gallery sul sito e sui canali social di Stannah Montascale.
Raccontateci anche voi dei vostri nonnirock!
Vi aspettiamo!
Laura
– Questo post nasce da una reale collaborazione con Stannah Montascale –