L’hypnobirthing è una nuova realtà di parto naturale che si sta sempre più diffondendo in tutto il mondo. Il tutto per superare la paura del dolore del parto, ma senza ricorrere all’uso di farmaci. Vediamo cos’è e come funziona
L’hypnobirthing, una delle pratiche di parto sempre più impiegate tra le donne in gravidanza, conosciuto anche come ipnoparto, richiede un lavoro molto particolare da parte della prossima neo mamma. Vale a dire un lavoro di tipo assolutamente mentale. In effetti, l’hypnobirthing non è altro che una sorta di autoipnosi che permette di rilassarsi, superare la paura e il dolore delle contrazioni per godersi completamente il magico momento. Questa “tecnica” viene impiegata da chi non vuole impiegare anestetici di nessun tipo, godendosi però le gioie del parto.
L’ideatrice di questa pratica è Marie “Mickey” Mongan, scomparsa il 17 giugno scorso ed a capo dell’HypnoBirthing Istitute. Nel suo libro “A Celebration of Life”, Mongan scrive:
“Noi crediamo che ogni donna abbia dentro di sé il potere di far emergere e canalizzare i propri istinti naturali in modo che la nascita sia la migliore possibile per il bambino e anche per sé stessa”.
Sebbene il procedimento coinvolga in prima persona la neo mamma, anche il papà è reso molto partecipe durante la preparazione. Naturalmente, essendo un lavoro totalmente mentale, serve una preparazione della durata di settimane prima della scadenza.
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Come si svolge l’ipnoparto
Il lavoro di coppia è alla base della procedura. Sono dati ad ognuno dei partner dei compiti, ma tra i più noti anche quello di ascoltare ogni sera della musica, una delle attività più importanti per la fase di rilassamento. Proprio durante la notte, quando non ci sono più le resistenze della veglia, ci si rilassa ed il corpo rilascia endorfine, già prodotte naturalmente. Distendendo muscoli e rilassandosi a livello mentale, il corpo impara e rilascia le endorfine in maniera più naturale, quando occorre. Questo dovrebbe accadere anche durante il parto, quindi, aiutando la donna a gestire il dolore con coscienza. Oltre alle pratiche dell’auto rilassamento, che vedono anche l’assidua partecipazione del partner, ci sono altri due pilastri portanti dell’hypnobirthing: le tecniche di respirazione e le affermazioni positive sul parto. Assieme alla musica rilassante, infatti, la respirazione è impiegata al fine di bloccare tutte quelle risposte che risultano essere automatiche nel nostro corpo quando soffriamo lo stress, la tensione e anche il dolore.
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Ecco perché, tramite i professionisti di Hypnobirthing, si apprende la tecnica del rilassamento del corpo tramite la respirazione. Attraverso respiri profondi e ponderati si comprendono meglio le tensioni del corpo, rilassando istintivamente ogni muscolo, inclusi quelli che utilizziamo durante il parto. Da qui, gli esperti insegnano alle partorienti a spingere in modo spontaneo, senza sforzarsi, per evitare traumi al neonato e al proprio corpo. Le affermazioni positive sono un surplus poiché servono a sostituire tutte le sensazioni negative generate dai racconti di altre mamme sul trauma della nascita. Così come la paura, l’ansia, la tensione, sono impiegate in mantra profondi, selezionati, che puntano a dare forza in un momento molto fragile ed intenso.
La tecnica sembra abbia moltissimo successo soprattutto negli Stati Uniti e sta contagiando anche l’Europa e l’oriente. Secondo alcune fonti (non confermate) sarebbe stata impiegata anche da Kate Middleton e Meghan Markle per le ultime gravidanze.
Ma insomma qualcuna di voi lo ha provato? Se si, raccontateci assolutamente!