Siamo mamme, non siamo delle super eroine, siamo donne, mogli, lavoratrici, casalinghe, Baby Sitter, domestiche, autiste, cuoche e ci trasformiamo all’occasione in tutto ciò che la vita ci richieda
Siamo mamme sempre pronte, più che pronte, disponibili per tutto ciò di cui la famiglia abbia bisogno.
Ma ci siamo mai soffermate a pensare se davvero ce la facciamo ad essere tutto questo? Riusciamo veramente a fare tutto senza togliere nulla a noi stesse?
Ve lo dico io: NO!
Il punto è che non c’è alcuna ragione in realtà per cui dovremmo ogni giorno svegliarci e cominciare a correre.
Alzi la mano chi la mattina, prima di uscire da casa e accompagnare i bimbi a scuola, fa milioni di altre cose per lasciare tutto in ordine? La risposta è tutte! Abbiamo sempre la testa rivolta a ciò che dobbiamo fare. Che siano i piatti sporchi nel lavello, un lavoro da consegnare in tempo o passare dal supermercato. Tanto che, il più delle volte, la sera non vediamo l’ora che la giornata finisca. Perché? Perché dobbiamo avere per forza ogni cosa sotto controllo per sentirci a posto con noi stesse?
Non siamo delle super eroine, non siamo robot. Siamo mamme, la qualifica e l’esperienza più bella ed unica al mondo. In quanto tali, dovremmo pensare a goderci la nostra condizione, altrimenti si finisce per considerarla come un impegno. Questo non significa che dovremmo trascurare la casa e lasciare che si trasformi in una giungla o mandare al diavolo i nostri datori di lavoro. Ma accettare il fatto che, se le cose non sono sempre esattamente come vorremo noi, non è poi una tragedia.
Basterebbe forse soltanto rassegnarci all’idea di essere umane.
Umane con i nostri pregi e i nostri difetti, le nostre ambizioni e le nostre paure, le nostre capacità ed i nostri limiti
Vi siete mai chieste perché noi italiani non abbiamo (più) famiglie numerose? Perché dopo il primo figlio, il pensiero di un altro si trasforma in uno studio matematico di fattibilità più che in una scelta d’amore?
La risposta è che non abbiamo abbastanza aiuto e collaborazione o comunque non riusciamo a chiederli. Dovremmo entrare nell’ordine di idee che non bisogna solo aiutare nella vita, ma anche farsi aiutare. Dai nonni, dai fratelli, da una tata (avendone la possibilità) e, perché no, anche dalla tecnologia (dalla stampante a cui cambiare l’inchiostro ogni 3 anni, alla lavatrice che fa due lavaggi in contemporanea, al robot che aspira la polvere mentre gioco con Lavinia), provando inoltre all’interno della coppia ad instaurare un rapporto di collaborazione totalmente paritario.
Pensate invece che, secondo un’interessante ricerca promossa da Epson e condotta da Coleman Parkes su un campione di 1000 genitori italiani, il 71% degli intervistati ritiene di fare di più nella gestione dei figli rispetto al partner. E indovinate di chi si tratta? Di noi mamme!
Più della metà dei genitori afferma inoltre che la gestione dei figli è uno dei principali motivi di discussione con l’altro. E ancora, secondo il 64% dei genitori, la gestione dei figli influisce direttamente sul rapporto di coppia.
È innegabile: i figli sono la gioia più grande del mondo, ma, a causa delle condizioni economiche e sociali in cui versiamo, purtroppo, spesso sono fonte dei maggiori problemi di coppia
Avessimo più tempo sarebbe tutto sicuramente più facile, ma, in mancanza, dovremo guadagnarcelo. Se al ritorno a casa la sera dividessimo tutti i compiti al 50% (io lavo e tu stiri, io cucino e tu metti a posto, io metto a letto i bambini e tu passi lo straccio) sarebbe tutto molto più semplice, ma, siamo sinceri, da voi è così? Secondo me, anche chi si sente di rispondere in senso affermativo, non intende mai una collaborazione paritaria al 50% effettivo. E invece la vera e unica via da percorrere insieme dopo i figli è quella di collaborare più che si può, senza mai dare la possibilità di percepire di fare di più o di meno dell’altro (che poi si traduce in frustrazione e motivo si scontro).
Questa ricerca mi ha fatto davvero molto riflettere e ringrazio Epson per averla opportunamente condotta e portata all’attenzione di noi famiglie italiane che dovremmo informarci di più per migliorare le cose entro le nostre quattro mura. Epson da anni d’altronde si prefigge lo scopo di semplificarci la vita e, con l’ultima linea di stampanti EcoTank, direi che c’ha proprio preso!
Pensate che l’inchiostro di queste stampanti, finalmente senza cartucce, infatti dura anche 3 ANNI, così almeno noi che quando possiamo lavoriamo da casa, ci risparmieremo il tempo di andarle a comprare di continuo (e vogliamo parlare del denaro???!!!) o di ritrovarci senza, proprio quando siamo lì a lavorare con Masha e Orso come sottofondo, mentre con una mano prepariamo la merenda e con l’altra cambiamo un pannolino!
#maipiùsenza
Laura
-Questo post nasce da una reale collaborazione con Epson Italia-