Introdurre l’uovo ai bambini durante lo svezzamento è una procedura che dev’essere effettuata gradualmente e soprattutto con i dovuti accorgimenti. Scopriamo quando e come.
L’uovo nell’alimentazione dei bambini risulta essere un alimento fondamentale per sostenerne la crescita. Ad alto contenuto di nutrienti importanti, infatti, alle volte viene introdotto anche come rinforzante con altri ingredienti. Contiene vitamina A e D, vitamine del gruppo B, tanto acido folico, oltre che minerali, proteine e grassi con un’alta concentrazione. L’uovo, assieme ad altri alimenti solidi o semi solidi, può essere introdotto quando il piccolo ha bisogno di una nutrizione più complessa. Oltre alla frutta o verdura, l’uovo nello svezzamento assolve pienamente a questo scopo.
Sebbene, ricordiamo sempre, sia meglio affidarsi al parere del proprio medico curante e del pediatra a tal proposito, tuttavia molti esperti nella puericultura consigliano d’introdurre l’uovo in due tempi. Tutto questo al fine di far abituare anche l’apparato digerente del piccolo. Si inizia sempre con il tuorlo da introdurre nello svezzamento attorno ai 9 mesi a piccoli pezzettini e tiepido. Dopodiché l’albume che può essere introdotto nella dieta anche attorno ai 12 mesi. All’anno di vita il bambino potrà così mangiare l’intero uovo.
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Allergeni: preoccuparsi oppure no?
Occorre però prestare attenzione: l’uovo, infatti, secondo la documentazione del ministero della Salute, è uno dei principali responsabili di allergie in età pediatrica. Ergo, anche il vostro piccolo potrebbe manifestare (anche fin dalla prima assunzione) delle reazioni allergiche all’uovo. In alcuni casi (quelli di lieve entità) si parla anche di piccoli rossori o eczemi. Nulla di anomalo né di allarmante. Naturalmente, nel caso si verifichino, è sempre bene avvertire il pediatra che valuterà eventualmente l’opportunità di sentire un allergologo. Tuttavia, secondo gli esperti, l’introduzione tardiva nella dieta del bambino non va ad escludere l’insorgere di allergie. Anzi, l’inizio precoce di pappe contenenti allergeni, potrebbe proteggere i bambini da questi problemi. Se ne parla in un recente articolo pubblicato dall’Associazione americana pediatri sulla rivista Pedriatics.
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Secondo tale ricerca non sussisterebbero prove scientifiche che dimostrino che ritardando l’introduzione degli allergizzanti oltre i 4-6 mesi di vita si riduca il rischio di sviluppare allergie alimentari. È d’accordo sull’argomento anche l’ESPGHAN (Società europea di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica): l’organizzazione consiglia di proporre, già all’inizio dello svezzamento, in qualunque momento dopo il quarto mese, tutti gli alimenti possibili, senza esclusione. E lo dice anche il nostro ministero della Salute: “L’ordine con cui gli alimenti semisolidi e solidi vengono introdotti nello svezzamento può variare. Il tutto in base alla preferenza del bambino e alla cultura gastronomica della famiglia e del pediatra”.
Quindi, se è chiaro che l’uovo ai bambini può essere offerto, sul quando sembrerebbe più difficile trovare risposta unanime. Come sempre, nel dubbio, consigliamo di affidarvi al parere del vostro pediatra di fiducia!