Tachipirina in gravidanza: secondo gli ultimi studi l’assunzione causerebbe iperattività e deficit dell’attenzione nei maschietti dai 6 mesi agli 11 anni.
Sovreccitazione e difficoltà nel mantenere la concentrazione durante l’infanzia, in particolare nei maschietti. Il tutto sembra essere strettamente collegato all’assunzione di tachipirina in gravidanza. A confermarlo arriva uno studio pubblicato sulla rivista Paediatric and Perinatal Epidemiology e condotto da Jean Golding dell’Università di Bristol. Il saggio si è basato sull’analisi di 14 mila bambini di età compresa tra i 6 mesi e gli 11 anni che si sono sottoposti alla compilazione di questionari di memoria e test sul quoziente intellettivo fino ai 17 anni.
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Una volta raccolti i dati sui più piccoli, sono state esaminate le madri. Il 43% delle partorienti ha ammesso d’aver assunto il paracetamolo una o più volte negli ultimi tre mesi di gravidanza. In ultimo l’analisi si è concentrata sui comportamenti dei bambini con tutte le loro caratteristiche. Durante l’esame sono saltati all’occhio casi di iperattività e deficit dell’attenzione nella maggior parte dei bambini le cui madri avevano assunto il paracetamolo o tachipirina in gravidanza. In particolar modo la ricerca ha riscontrato i predetti comportamenti soprattutto nei maschietti più che nelle femminucce.
Paracetamolo e tachipirina in gravidanza: specifiche dello studio e lo scopo del test
Per lo studio i ricercatori hanno sfruttato anche la ricerca ‘Children of the 90s’ nota anche come Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC). Ovvero un progetto di ricerca sanitaria a lungo termine che ha coinvolto più di 14.000 donne in gravidanza nel 1991 e nel 1992. In base ai test e ai risultati, tuttavia, sembra che l’associazione fra l’assunzione della tachipirina in gravidanza e i disturbi dell’attenzione nei figli, svanisca una volta che i bambini hanno terminato il ciclo delle scuole elementari.
Jean Golding, la team leader dello studio, ha dichiarato inoltre che i risultati della ricerca “Si aggiungono a una serie di risultati riguardanti l’evidenza dei possibili effetti avversi dell’assunzione di paracetamolo durante la gravidanza, come problemi di asma”.
“È importante che i nostri risultati siano testati in altri studi per capire cosa sarebbe successo in bambini più grandi o adulti che non hanno problemi comportamentali se la madre avesse assunto il paracetamolo durante la dolce attesa”, Ha aggiunto Golding. Tra gli obiettivi del test anche quello di estendere il consiglio alle donne in gravidanza di assumere il paracetamolo solo in determinate e limitate occasioni.
Difatti, il farmaco è spesso impiegato come antidolorifico quando i dolori alla schiena diventano insopportabili. Raccomandato come trattamento anche dal servizio sanitario nazionale. Però l’assunzione è raccomandata sempre e comunque previo controllo medico. In linea generale, tutti i ginecologi dovrebbero consigliare sempre di usarne la minor quantità possibile e solo quando effettivamente occorre.
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FONTE: ANSA