Cos’è la digitopressione? Perché può essere utilizzata anche in gravidanza? Il suo scopo è quello di alleviare i dolori del parto (e non solo)!
Oltre a massaggi pre-parto o trattamenti preparativi per la gestione dei malesseri tipici del travaglio, esistono anche metodi olistici per alleviare i dolori. Tra questi sta prendendo sempre più piede anche la tecnica dei massaggi come la digitopressione. Ma cos’è la digitopressione? Tale pratica è già nota nel campo dell’omeopatia e della medicina olistica e si basa su una serie di massaggi in alcuni punti del corpo. Essendo ricca di benefici, la digitopressione diventa un sostegno alla medicina allopatica (la classica medicina), per la cura di alcuni dolori e problemi cronici. Il concetto è spiegato perfettamente anche nel libro “Le medicine complementari” di Paolo Bellavite.
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Lo scopo della digitopressione è quello di sfruttare alcune connessioni fisiche del corpo, per stimolare l’organismo a migliorarsi, “incanalando energia” e spronando lo stesso ad auto-curarsi. La tecnica ad oggi è impiegata anche su donne in gravidanza. Non solo per aiutarle durante il parto e fare in modo che le ore di travaglio diminuiscano, ma anche per lenire i dolori e renderli più sopportabili. Tuttavia, per garantire la sua funzionalità, la digitopressione dev’essere effettuata da mani sapienti, e i massaggi dovrebbero essere mirati.
Che cos’è la digitopressione
La digitopressione consiste nella pressione palmare o con le dita di diversi punti del corpo quali mani, schiena, pancia o piedi (anche se in quest’ultimo caso si parla di riflessologia plantare). Proveniente dall’arcaica medicina orientale, la digitopressione ha radici molto importanti che riguardano soprattutto la sfera mentale-fisica. Al tempo veniva usata per riequilibrare il campo energetico attraverso una pressione su alcuni punti del corpo che corrispondevano ai “meridiani dell’organismo“. L’atto ha poi portato ad osservare come il tocco fornisse benefici su tutto il corpo e dunque, nel corso dei secoli, è stata sviluppata attraverso studi accurati arrivando fino ai giorni nostri.
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Chiariamo innanzitutto che tale sistema non è prettamente medico. Non ci sono teorie scientifiche che ne accertino la funzionalità. Bensì, come spiegato, è una tecnica omeopatica capace di migliorare il dolore, ma non utilizzabile al posto di una comune medicina soprattutto quando si parla di problemi gravi. In ogni caso, la teoria vuole che, massaggiando con pressione e sapienza tali punti, si riesca a combattere l’affaticamento e l’intorpidimento. Alleviare i dolori cronici come contrazioni articolari e muscolari oppure il mal di testa. Anche in gravidanza può essere d’aiuto, ma dev’essere effettuato con molta cognizione e solo in alcune casistiche.
Digitopressione: come funziona
In linea teorica, la digitopressione è vista come una stimolazione del corpo per una pronta guarigione e una risoluzione ai problemi fisici. Ma come dovrebbe funzionare? Ci sono diverse congetture sul suo funzionamento, nessuna fino ad ora ancora ufficializzata, ma quella più avvalorata e “la più scientifica” riguarda le terminazioni nervose e riflesse. In effetti, i nervi, collegano tutto il corpo, dunque, nel momento in cui si va a massaggiare un punto collegato, si riesce ad inviare un messaggio al cervello, intimandogli di agire. Altra teoria parlerebbe di stimolazione del sistema endocrino, per produrre le endorfine, gli ormoni anti-dolore, che aiutano quindi ad eliminare le sensazioni di malessere. Tuttavia questa pratica non andrebbe tanto a risolvere la problematica, quanto a “coprirla”.
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Infine, una terza ipotesi riguarda la sfera psicologica: la digitopressione diventa un placebo, giocando un ruolo fondamentale nell’espressione mentale del dolore e aiutando a calmarlo soprattutto se effettuato dal papà oppure dall’ostetrica professionista di cui ci fidiamo. Ovviamente, ribadiamo che non sono ancora state provate validazioni scientifiche: la classica medicina sostiene che non ci siano abbastanza prove per sancire la sua funzionalità. Ma allo stesso tempo è una pratica che si sta diffondendo in Europa, negli Stati Uniti, in alcuni ospedali per alcuni casi oncologici gravi e, in particolar modo, in sala parto.
La digitopressione può essere usata durante il parto?
La risposta è sì! Infatti nella medicina tradizionale orientale, le donne in gravidanza effettuano il trattamento al fine di alleviare i disturbi tipici degli ultimi mesi della gestazione, per fare in modo che la stessa porti a termine il parto nella maniera migliore. Tuttavia, c’è bisogno di chiarire alcuni particolari: nel momento in cui si decide di effettuare la digitopressione, le pratiche e le attenzioni tendono un po’ a cambiare. Bisogna evitare di utilizzarle troppo presto durante la gravidanza poiché alcuni massaggi possono sì fare del bene, ma anche portare ad alcune conseguenze.
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Possono portare ad un aborto oppure ad un travaglio prematuro e, soprattutto, se effettuate molto superficialmente e senza coscienza, possono portare ad avere delle contrazioni. Ergo è un metodo sicuro solo se effettuato da professionisti i quali, con adeguata formazione e anni di pratica, compiono i massaggi di digitopressione durante il travaglio. Nel corso degli ultimi anni molte ostetriche ne hanno cominciato a parlare e spiegato i benefici durante i corsi pre parto: alcuni massaggi vengono insegnati anche ai papà, in modo che siano loro stessi a sostenere la mamma nella fase più debole sia mentale che fisica in sala parto.
Quali massaggi effettuare per la digitopressione in travaglio?
Così, scoprendo come anche il papà potrebbe praticarli, i massaggi da effettuare riguardano punti nevralgici della donna nel momento in cui comincia il travaglio. Tali massaggi andrebbero a garantire concentrazione, facendo passare il dolore in secondo piano e facendo capire anche alla neo mamma di essere sostenuta.
Tra i primi punti da premere il dorso della mano, nell’incavo che si trova tra pollice e indice. Intervenire in questo punto ha un vero e proprio effetto antalgico e, se massaggiato con il pollice, potrebbe aiutare a regolare le contrazioni facilitando la progressione del bambino e quindi facilitando anche il travaglio.
Il secondo punto che si potrebbe premere, non in linea consequenziale, è situato a livello dell’osso sacro, proprio dove ci sono piccoli avvallamenti nella parte superiore dell’osso. La mamma dovrebbe sentire meno dolori, soprattutto quando si è effettuato un epidurale. Inoltre, aiuta anche la fuoriuscita del bambino.
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Il terzo punto da premere è sotto l’osso della caviglia nella parte interna della gamba: è un punto molto sensibile anche solo al tatto e facilmente individuabile. Un massaggio permetterebbe di facilitare la dilatazione.
Altro punto importante da trattare risulta essere dietro l’osso della caviglia esterna dove si forma la fossetta: con questo massaggio le contrazioni diventano efficaci e possono avere un effetto antidolorifico, e servirebbe ad espellere prima la placenta e quindi a completare il parto.
Ribadiamo che certe tecniche possono essere effettuate solo consciamente: è bene assolutamente evitare di procedere da soli. Ciò vale anche per i papà dovrebbe che dovrebbero effettuare i massaggi solo dopo averlo imparati ed in presenza di personale informato. Nel caso in cui la donna in gravidanza sia interessata e affascinata, bisognerà che si rivolga al proprio medico chiedendo un consulto sulle possibilità di effettuare la digitopressione in gravidanza.
E voi? Conoscevate la digitopressione?
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Fonte: Le medicine complementari