Molte donne si chiedono se sia o meno necessario sottoporsi a delle punture di eparina dopo il cesareo. Cosa dicono i medici al riguardo? Quando è davvero necessario?
Se sei incinta e magari manca poco alla nascita del tuo bambino, sicuramente ti saranno sorti una serie di dubbi. Uno di questi potrebbe riguardare l’uso di eparina dopo il parto cesareo. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento cominciando dalle basi…
Cos’è l’eparina?
L’eparina è classificata come principio attivo anti-coagulante il cui obiettivo è quello di rallentare o bloccare il processo di coagulazione del sangue. Non può però agire su coaguli già formati, per questo è necessario assumerla per un po’ di tempo. Essendo un fluidificante del sangue, la troviamo già, a minimi livelli, all’interno dei nostri tessuti e nel sangue. Le donne in gravidanza, però, sono esposte a un maggiore rischio di sviluppare dei trombi o emboli venosi. Su questo incidono naturalmente anche fattori come l’età della donna, l’obesità e il suo stato di salute generale.
Perché nelle donne in gravidanza si presenta il rischio di trombosi?
Perché durante la gravidanza è la conseguenza di uno stato di ipercoagulazione proprio di questo momento delicato, che ha lo scopo di proteggere la donna in caso di emorragia post parto. Consideriamolo come un fattore evolutivo creatosi per preservare la salute della donna.
Quando è necessario assumere l’eparina dopo il cesareo?
Ovviamente deve essere un medico a prescrivere le iniezioni di eparina dopo il cesareo. Questo avviene in base al calcolo di tutta una serie di rischi. Esistono donne a rischio basso, a rischio medio e a rischio alto. Vediamo uno per uno i vari casi.
- Donne a basso rischio: sono quelle che hanno meno di 35 anni d’età, che non hanno situazioni passate di trombi in famiglia ed hanno avuto un cesareo selettivo senza complicazioni. In questo caso basta modificare alcune abitudini di vita e l’unica cosa raccomandata a livello medico dopo il cesareo e la mobilizzazione precoce.
- Donne a rischio medio: fanno parte di questa categorie quelle donne che sono state sottoposte a un parto cesareo di emergenza e che presentano altri fattori di rischio (età avanzata, storia medica familiare positiva a trombi). In questo caso oltre alle punture di eparina dopo il cesareo, è necessario anche l’uso di calze elastiche.
- Donne ad alto rischio: qui rientrano quelle donne che sono state sottoposte a un cesareo e che presentano anche fattori di rischio multipli, come patologie cardiovascolari o obesità. Anche in questo caso l’eparina è associata all’uso di calze elastiche.
Talvolta si va ad assumere l’eparina dopo il cesareo, ma anche durante la stessa gravidanza, in dosi ridotte. Questo perché spesso lo stato interessante va ad alterare i meccanismi di coagulazione del sangue nel proprio corpo.
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Quali sono i tempi di assunzione dell’eparina dopo il cesareo e durante la gravidanza?
Per quelle donne che presentano una predisposizione alla formazione di trombi, è consigliato di assumerla, sempre sotto precisa prescrizione medica, dall’inizio della gravidanza. Il pericolo massimo infatti, si registra durante il primo trimestre. Laddove invece fosse necessaria esclusivamente dopo il parto cesareo, va assunta appena possibile dopo la nascita del bambino e va continuata per le successive sei settimane.
Molte volte le donne che assumono eparina in gravidanza la sospendono nel momento in cui entrano in travaglio, per poi riprenderla dopo il parto. Mentre le donne che andranno a sottoporsi a un taglio cesareo programmato ne potrebbero assumere una dose il giorno prima dell’intervento, per evitare che si vadano a creare dei trombi proprio durante il parto.
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Come viene somministrata l’eparina dopo il cesareo
Esistono diversi tipi di eparina: quella a basso peso molecolare (cioè con molecole più piccole) o quella standard. Nessun tipo di eparina può essere somministrata tramite il cavo orale, poiché verrebbe digerita e quindi non farebbe effetto. L’unico metodo di somministrazione è tramite iniezione, che può essere sottocutanea per l’eparina a basso peso molecolare in un’unica soluzione giornaliera o endovenosa per l‘eparina standard in più soluzioni giornaliere.
Le punture di eparina vengono solitamente fatte in corrispondenza di tessuto adiposo o dei glutei, mai vicino a muscoli. Se si salta una dose è importante recuperare appena ce ne si rende conto, a meno che la successiva non sia troppo vicina. In caso di sovra-dosaggio di eparina infatti, si rischia di andare incontro ad emorragia. E’ importante anche valutare le interazioni con altri possibili farmaci, compresi i semplici antinfiammatori e antidolorifici.
E voi? Qual è la vostra esperienza? Avete dovuto fare punture di eparina dopo il cesareo o in gravidanza?
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Fonti: Ok Salute e Sigo.it