Non avete idea di quanto mi sia rotta le scatole da donna di essere il sesso debole solo quando conviene agli uomini.
I figli li facciamo noi e per 9 mesi, mentre l’uomo ogni tanto poggia una mano sul pancione per sentire i calcetti del suo bebè, noi ingrassiamo 50kg nonostante la dieta e ci piangiamo gli acciacchi vari mentre loro raccontano agli amici quanto sia difficile sopportare i nostri ormoni in subbuglio. Cioè: 9 mesi senza una birra, 9 mesi senza salame, 9 mesi senza una carbonara che dovrebbero regalarci la licenza ad uccidere e veniamo anche miseramente prese in giro così?
I primi mesi li passiamo vomitando, gli ultimi col reflusso (e comunque ingrassiamo lo stesso!) e le caviglie e i piedi che chiedono pietà, sia con le scarpe basse sia con quelle alte, sia mantenendoci in movimento, che spiaggiandoci come balene, che come cazzarola dobbiamo stare al mondo ce lo dicesse qualcheduno perché proprio non si sa.
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Poi un bel parto con 50 ore di travaglio che, se va bene e, sia noi che il bimbo la scampiamo, come minimo ci facciamo aprire e ricucire come un tacchino e i segni ce li portiamo forever finchè morte non ci separi. Non dal marito, ma proprio letteralmente dal nostro corpo.
Poi nasce “alleluia alleluia” e, tranne che non allattiamo e il marito sia disoccupato, il suo ruolo pratico (affettivo e morale si spera un po’ di più) è praticamente pari o vicino allo 0.
Poi riprendiamo a lavorare e la stanchezza raddoppia. Lavoriamo+cresciamo i bambini+manteniamo la casa= facciamo tutto noi, fra sensi di colpa e crisi di nervi, ma loro sono sempre quelli più stanchi o quanto meno con diritti prioritari. Come breve esempio alle mamme lavoratrici chiedo: se il bimbo non può andare a scuola perché sta male e non trovate alternative per lasciarlo a qualcuno, tendenzialmente chi è che che resta a casa dal lavoro? voi o il papà? Bene, come fossimo ospiti da Marzullo adesso facciamoci una domanda e diamoci una risposta da sole!
E chi non riprende a lavorare forse in fondo vorrebbe farlo perché stare a casa h24 con i bambini è una fortuna, per certi versi, ma, per certi altri, una delle cose che più somiglia alla tortura cinese. Che si sogna il momento in cui i mariti tornano a casa per fare cambio con un batti mano uso staffetta per potere staccare il cervello. Perché il cervello delle mamme, a differenza di quello maschile – che sin dalla pubertà funziona ad intermittenza generalmente quando meno serve – non stacca mai. Mai.
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Prima, poi e dopo ancora, che si viva una bella gravidanza o no, che si allatti o no, che si abbia un figlio tranquillo o no, che si lavori o no, il carico delle madri è sempre maggiore di quello dei padri.
E non sto prendendo in considerazione i casi -che esistono perché me ne avete raccontati a centinaia- di padri disinteressati, poco disponibili e quanto altro. Sto parlando genericamente della normalità delle cose, del fatto che, benché si possa avere accanto l’uomo migliore del mondo, i nostri attributi nella gestione del carico della vita familiare sono molto più quadrati dei loro.
E ripeto, questo anche quando abbiamo accanto l’uomo dei sogni che prepara la cena e fa la lavatrice mentre dà da mangiare ai bambini e tu ti riposi guardando Beautiful e pensando che Brook nella vita ha vinto (piuttosto lo fanno ancora Beautiful?). Se esiste quell’uomo. Perché di donne dei sogni che preparano la cena e fanno la lavatrice mentre danno da mangiare ai bambini quando i papà guardano la Champions, ne conosco a centinaia. Di papà ancora no.
Perché la parità in realtà non esiste, quella che oggi ci spacciano per tale è solo un aggravio del ruolo genitoriale femminile e delle conseguenti responsabilità. Ergo uno sgravio per gli uomini che non solo non fanno la lavatrice, ma che, se non te la compri tu con i tuoi soldi, magari te la regalano per il compleanno.
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Ma noi, cari uomini, per il compleanno vogliamo una Chanel, non una lavatrice per lavarvi i calzini ed è proprio per questo che dobbiamo capire che la fortuna più grande, visto che tanto il mazzo siamo condannate a farcelo comunque, è quella di potercela comprare da sole.
Sono tornata.
Pace e bene.
Laura
Foto fantastica scattata da La Gazza Ladra