Svezzamento: come iniziare, con il dolce o con il salato? Cibi per adulti o baby food? Quando passare al latte vaccino?
Quello dello svezzamento è sempre un argomento molto discusso fra le mamme, ecco perché in questo articolo vogliamo chiarire qualche punto oggetto dei maggiori dubbi da parte di noi genitori.
Possiamo farlo grazie alle interessanti risposte ricevute durante la diretta Facebook offerta da Plasmon lo scorso 19 Ottobre (potete rivederla cliccando qui!), in cui sono intervenute la Dott.ssa Elisa Sabbioni, pediatra specialista in nutrizione e Floriana Maccarone, Head of Food Safety & Quality Italy Plasmon.
Svezzamento: parola ai genitori
Intanto ci sembra davvero utile condividere con voi alcuni tra i più interessanti dati emersi da un’indagine realizzata da FattoreMamma e Plasmon sull’argomento, a cui hanno risposto oltre 3mila mamme. Vediamoli insieme:
- Nella scelta dei prodotti per i bambini la maggior parte delle mamme si è dichiarata attenta alla qualità del prodotto in sé, ma anche al gradimento da parte dei figli.
- È emerso anche che il 76% dei genitori preferisce utilizzare prodotti specifici per l’infanzia per il momento dello svezzamento e che molti continuano a sceglierli anche dopo l’anno di età.
- Parlando di latte, molte mamme hanno dichiarato di non conoscere esattamente la differenza tra latte vaccino e latte artificiale.
Ecco che, alla luce di quanto sopra, vogliamo affrontare con voi gli argomenti più discussi, sperando ciò si riveli utile per chiarire qualche dubbio.
Svezzamento: come cominciare?
Un dubbio che assale molti genitori quando si è in procinto di cominciare lo svezzamento riguarda i criteri basilari da seguire. È ancora, come un tempo, più opportuno seguire un calendario rigido con introduzione graduale dei cibi per scongiurare il pericolo delle allergie? Esistono alimenti vietati per un bebè?
La risposta, in occasione della diretta di cui vi ho accennato sopra, ci è stata fornita dalla Dott.ssa Sabbioni, la quale ha chiarito che negli ultimi anni le indicazioni riguardanti il programma delle introduzioni sono radicalmente cambiate: si è passati, infatti, da uno schema molto rigido ad una maggiore elasticità. Quindi, attualmente, non ci sono motivi per dovere posticipare l’assunzione di alcun alimento. La raccomandazione della Dott.ssa rimane comunque quella di inserire un alimento nuovo ogni 3-4 giorni in modo da evitare un carico eccessivo di nuovi allergeni ed avere anche la possibilità di verificare la comparsa di eventuali reazioni allergiche. Ulteriore consiglio è di evitare di aggiungere sale o zucchero e di cominciare con la pappa salata piuttosto che con un gusto dolce come quello della frutta. Iniziare sostituendo la poppata del pranzo fra le 11 e le 13 è l’ideale, per poi introdurre la cena – se si nota che il bambino è pronto – anche dopo 15 giorni.
Svezzamento: omogeneizzati o pappe preparate in casa?
Ciò che è emerso chiaramente dalle risposte della Dott.ssa Sabbioni e di Floriana Maccarone, è che i neonati non sono dei piccoli adulti. Hanno esigenze nutrizionali completamente diverse, quindi, a prescindere che si scelga di alimentarli con le pappe pronte o fatte in casa, la cosa importante è garantirgli il giusto apporto nutritivo e prestare sempre la massima attenzione alla qualità degli ingredienti che usiamo.
Fatta questa breve premessa, lasciando poi ogni genitore libero di fare le proprie considerazioni, vogliamo aggiungere qualche altro utile spunto di riflessione.
Vogliamo focalizzare l’attenzione sul fatto che il problema di base di tutti i cibi “degli adulti” è prevalentemente la presenza di pesticidi e di tutti gli elementi conservanti e/o dannosi che possono rintracciarsi all’interno dei cibi stessi: i nostri alimenti, la nostra verdura, la nostra frutta, contengono pesticidi. La nostra carne spesso è trattata con antibiotici. Invece, come spiegato da Floriana Maccarone, Head of Food Safety & Quality Italy Plasmon, i requisiti e i limiti imposti a livello europeo per contaminanti, pesticidi e simili negli alimenti per l’infanzia sono molto rigorosi e presentano livelli molto più bassi di qualsiasi altro prodotto non destinato all’alimentazione infantile (ad esempio gli OGM in Italia non sono ammessi!).
Svezzamento: quando passare al latte vaccino?
Come abbiamo sottolineato poc’anzi, dalla Survey lanciata da FattoreMamma e Plasmon è emerso che molti genitori non conoscono la differenza tra latte vaccino e latte in formula e, inoltre, la maggior parte, sceglie di passare al latte vaccino appena compiuto l’anno di età o anche prima.
In merito, la Dott.ssa Sabbioni, pur confermando che negli anni le evidenze scientifiche hanno portato ad un netto cambio di rotta sul tema, ha riconosciuto come ormai assodato che, in caso di impossibilità ad assumere latte materno, il latte vaccino non può essere comunque assolutamente assunto prima del compimento dell’anno di vita. Ciò in quanto la sua composizione può indurre delle micro perdite ematiche a livello intestinale ed una conseguente anemizzazione.
Se, quindi, al di sotto dell’anno di età, il latte vaccino è assolutamente da escludere, tra il primo ed il terzo anno di vita dobbiamo comunque continuare a mantenere nei range di riferimento l’assunzione di proteine. Negli ultimi anni, infatti, sono state indicate come adeguate dal punto di vista nutrizionale delle quantità molto minori di proteine rispetto al passato. È stato dimostrato che il latte vaccino ha un contenuto proteico molto elevato e, quindi, se assunto all’interno di una dieta varia, partecipa in modo significativo a formare un carico proteico assolutamente inadeguato per un bambino che spesso ne assume in grandi quantità. Inoltre, il latte vaccino ha un’insufficiente quantità di ferro, contiene molti sali minerali e grassi saturi, oltre ad essere povero di acidi grassi essenziali. Per tutti questi motivi è decisamente consigliabile continuare con il latte di crescita fino ai 3 anni di età.
Speriamo con questo post, offerto da Plasmon, di aver chiarito almeno alcuni dei dubbi più frequenti dei genitori che si apprestano a svezzare il proprio bambino o a scegliere il latte vaccino anzi tempo.
Alla prossima!
Laura