Il bambino succhia il dito? Badate, ci possono essere delle accortezze da considerare! Il gesto ad esempio viene giudicato normale fino ai due anni!
Quando un bambino succhia il dito, spesso il pollice, non c’è nulla di che stupirsi. Tale gesto è un istinto del tutto naturale che accompagna i bimbi fin dal primo momento. Molte mamme cercano di forzare il piccolo a togliere le mani dalla bocca per questioni di igiene, ma succhiarsi il pollice è un gesto difficilmente controllabile in quanto compare dalla nascita, anzi già dalla gravidanza. Molte ecografie ritraggono infatti i piccoli con le mani alla bocca e, anche una volta nati, questo gesto risulta spesso frequente. La prima cosa a cui si pensa è: potrebbe essere rimpiazzato dal ciuccio? Si, ma una volta tolto, ci si potrebbe ritrovare punto e daccapo ed il ciucciare il pollice può ridiventare un comportamento ancora più frequente anche in momenti che non ci aspettiamo. Eppure anche questo rientra a far parte dei rimedi più comuni.
Comunque questo comportamento non dev’essere visto necessariamente come una cosa negativa. Parlando di numeri, pensate che il fenomeno riguarda l’80% dei neonati e, no, non dipende dal senso di fame. Succhiare le dita della mano, in particolare il pollice, è infatti un modo del tutto naturale del bambino per calmarsi.
È visto proprio come un modo per ritrovare la calma quando piange, quando si sente lontano dalla mamma, oppure coincidente con l’imminente inizio dello svezzamento. L’opinione comune, spesso conforme anche con quella di studi medici, ritrova nel gesto una forma di consolazione e compensazione, come una soluzione allo stress nei momenti di solitudine. Quando il bambino succhia il dito scarica la tensione, eliminando paura e senso di solitudine. Dunque, l’azione di portare il pollice alla bocca ha un aspetto psicologico importante, che può nascondere segnali da non sottovalutare indicando situazioni di affaticamento o, addirittura, carenze affettive, soprattutto se succhiare il pollice si verifica da più grandi e cioè dopo i 3-4 anni.
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Succhiare il pollice: quando fa male?
Insomma, il bambino che succhia le dita compie un gesto del tutto normale ed è un atto che non può diventare nocivo per il piccolo. Tuttavia, man mano che il bambino cresce, i benefici del ciucciare vanno decisamente a diminuire. Difatti, se fino ai 4 anni, il dito in bocca è un piacere saltuario che non c’è serio motivo di negare al piccolo, dopo tale fascia d’età può cominciare a creare problemi.
Il problema, in ogni caso, sorge sempre quando il comportamento saltuario si trasforma in un’abitudine: l’abitudine può portare infatti a problemi di dentizione, modificando la forma del palato del bimbo e creando problemi nella dentatura.
In alcuni casi possono anche verificarsi dei problemi di infezione sull’unghia maltrattata, oltre al meteorismo dovuto all’aria introdotta nello stomaco. Ulteriore preoccupazione quando il bambino si succhia il pollice però, riguarda l’insicurezza. In effetti, l’insistenza di tale gesto da più grandi dev’essere analizzato più a fondo da noi genitori. Anzi, dovrebbe far capire alla mamma e al papà che il bambino che succhia il dito può avere qualche difficoltà ad esprimersi: nel caso in cui il problema persista, bisogna quindi cominciare a prendere delle precauzioni e cercare delle soluzioni.
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Rimedi (anche casalinghi) per i bambini che si succhiano le dita
Per risolvere la questione, bisognerà ricorrere innanzitutto a moltissima pazienza, poiché riprendere il bambino quando mette le mani in bocca non è d’aiuto. Anzi, vedrà la rimozione come un trauma, portandolo ad aggiungere alla perdita ulteriore cattivo umore. Perciò, mamma e papà dovranno lavorare sodo sia per evitare che ne soffra più del dovuto, sia per evitare possibili ricadute. Trattenetevi inoltre dallo sgridarlo ogni volta che ha le mani in bocca. Mostratevi invece gentili e pazienti, cercando un modo migliore per distrarlo.
In altre parole, ogni qualvolta noterete che si porta le mani alla bocca, dovrete cercare di tenergli le manine impegnate: un giocattolino, un peluche, un libro o qualcosa che possa essere un ottimo diversivo. Tuttavia, come abbiamo già detto, anche il ciuccio può essere un rimedio provvisorio (oltre che temporaneo). Difatti, se il bambino ha meno di un anno, il ciuccio può fungere da scappatoia. Succhiando il ciuccio il neonato si distrae, evitando di cercare mani e dita ed è un accessorio che può essere usato in ogni momento per riuscire a calmare i suoi momenti no.
Insomma il ciuccio diventa uno dei metodi più impiegati quando sorge questo “vizio”, ma non di certo una soluzione definitiva: quando sarà il momento, mamma e papà dovranno spiegare al piccolo che non ha più bisogno del ciuccio e magari regalarlo all’orsacchiotto. Naturalmente per questa soluzione dipende anche molto dall’età del piccolo: se si parla di 3-4 anni, occorrono soluzioni più drastiche per togliere il ciuccio. E no, non sempre è facile.
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Ma per i bambini particolarmente testardi che oltre i 2-3 anni continuano a mettere le mani in bocca “a mali estremi, estremi rimedi”: lo smalto amaro è un ever green utilizzato anche per gli adulti per l’onicofagia. Soprattutto lo smalto, però, dev’essere sempre consigliato dal pediatra. Come rimedio casalingo, qualcuno consiglia inoltre di immergere le dita nell’aceto o nel limone, ma noi ci sentiamo di consigliarvi di rivolgervi sempre al vostro medico di famiglia anche prima di provare soluzioni fai da te.
E se il bambino porta le dita alla bocca di notte? Dopo l’anno anche un orsacchiotto da tenere abbracciato può essere utile! Compensa un po’ il senso di solitudine e lo farà dormire meglio. Tuttavia, quando un bimbo diventa ossessivo nel succhiare, può significare che sente un senso di insoddisfazione, tristezza o nervosismo. Questo è un segnale che molte mamme interpretano come fame, in realtà è solo bisogno di suzione. Una necessità che va acquietata, ma che in realtà richiede davvero un’attenta osservazione del bambino.
Ciò che è davvero importante è verificare i momenti in cui il piccolo comincia a succhiare il dito. Poiché, come abbiamo sottolineato, succhiare le dita potrebbe essere anche un comportamento dettato dall’insicurezza e anche da eventuali traumi. In ogni caso, bisognerebbe lavorare sull’autostima del piccolo, diventando molto più affettuosi, standogli vicino, proponendogli tante attività e giochi per aiutarlo ad essere più autonomo e dare una svolta alla sua insicurezza.
E voi avete qualche esperienza in tal senso?