Dormire con i bambini nel lettone è un beneficio che spesso riscontra effetti positivi sia per i genitori che per i piccoli. Ma quando è giusto dormire assieme? Quando è possibile farlo?
Tra pro e contro e tra opinioni mediche discordanti, dormire con i bambini nel lettone viene spesso vista come una normale prassi, alle volte abitudinaria e praticamente irrinunciabile. Tale pratica, conosciuta anche in inglese come bed sharing, riguarda il sonno condiviso tra genitori e bambino ed è costantemente sotto studio da pediatri e psicologi infantili che la approvano, ma solo in casi specifici. In effetti, condividere il letto con i genitori, offre numerosi vantaggi al piccolo, partendo da quella sicurezza tipica che gli occorre durante la crescita e aiutandolo anche nell’importante fase del sonno. Risulta essere poi una soluzione consigliata anche quando ci sono risvegli frequenti oppure durante l’allattamento, uniche casistiche approvate per dormire nel lettone con i bambini più piccoli.
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Quando si parla di lattanti, in effetti, dormire nel lettone è assolutamente da escludere. Il motivo riguarda la loro fragilissima salute, sia per il fatto di non riuscire a controllare i propri movimenti durante la notte (con il rischio di fargli male), ma nello specifico anche per le maggiori probabilità di incorrere nella Sindrome della morte in culla (Sids). Altro caso in cui bisogna evitare di dormire con i piccoli è oltre i 3-4 anni: secondo alcuni studi può minare gli inizi di una certa “indipendenza” e la sua sicurezza al di fuori della sfera famigliare. Tuttavia, su questo fattore non vi è una certezza scientifica e rimane tutt’ora sotto analisi. Data questa premessa, quand’è il caso di dormire assieme ai bimbi?
Benefici del dormire con i bambini
Innanzitutto precisiamo come i benefici del dormire con i bambini nella stessa stanza, possano dare vita ad una serie di altri fattori positivi sul piccolo e, da qui, anche sui genitori.
- Dorme meglio: al contrario di quanto si possa pensare, quando il bambino dorme da solo, può sentire più rumori provocati da mamma e papà. Possibilità che non si verifica quando il bimbo dorme vicino ai genitori, riuscendo a dormire senza svegliarsi troppo spesso;
- Bambino più sereno: i bambini che dormono con mamma e papà hanno una più alta produzione di serotonina, l’ormone del buon umore;
- Rafforza il rapporto con i genitori: dormire tra la mamma e il papà permetterà al piccolo di sentirne ovviamente la vicinanza, di essere calmato dall’abbraccio della mamma da sempre rincuorante, e quindi, di sentirsi più amato e rassicurato;
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- Conoscere meglio il sonno del bambino: è un beneficio per i genitori che, dormendo assieme al piccolo, comprendono al meglio i ritmi del sonno, come dorme o riesce a dormire. Anche questo permetterà alla mamma di capire bene come aiutarlo ad addormentarsi più facilmente;
- Meno risvegli: se il piccolo dorme accanto a voi, avrà meno risvegli bruschi provocati da brutti sogni o bisogni, e tra i benefici del dormire con i bambini nel lettone, avrete anche la possibilità di dormire senza interruzioni;
- Genitori più sereni: va da sé che, la situazione più tranquilla, renderà più sereni anche mamma e papà!
Svantaggi del bed sharing
Tuttavia ci sono anche diversi contro. In effetti, i rischi del dormire insieme nel lettone, hanno un peso relativamente maggiore e può diventare pericoloso soprattutto quando si parla di bambini al di sotto dei 2 anni.
- Rischio di morte in culla: è uno dei principali motivi per cui è assolutamente sconsigliato dormire con i neonati e bambini fino almeno a 6 mesi di età. Soprattutto se prematuri, sembra esserci un legame tra la Sids e il bed sharing. Lo spiega anche uno studio pubblicato su Pediatrics. Ergo, la scelta migliore per i neo-genitori è quella di far dormire il proprio figlio nella stessa stanza, ma nel proprio lettino e mai nel lettone;
- Maggior richiesta di allattamento: allattare al seno diventa più facile, ma la richiesta potrebbe anche dilungarsi. Il neonato potrebbe cercare il seno più e più volte durante la notte trovandosi a stretto contatto nella mamma all’interno del lettone;
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- Meno intimità con il partner: potrebbe, alla lunga, danneggiare il rapporto di coppia. Difatti potrebbe portare i genitori a vivere meno momenti di intimità, incrinandone il rapporto;
- Difficoltà di distacco: dormire con i genitori, potrebbe portare il bambino a richiedere un tempo maggiore per spostarsi nella propria stanzetta. Il letto dei genitori diventerebbe irrinunciabile e preferibile, non riuscendone a fare a meno. Ma su quest’ultimo punto vi è ancora un dibattito scientifico in corso ed attualmente sotto studio.
Quando è consigliato dormire con i bambini (e quando no)
Spiegati svantaggi e vantaggi, rimane dunque chiaro che per i neonati diventa sconsigliatissimo dormire nello stesso letto dei genitori, preferendo il metodo del co-sleeping e dormendo nella stessa stanza, ma su due letti differenti. Quando si parla di bambini oltre i due anni, il discorso tende a cambiare. Gli psicologi infantili sono abbastanza combattuti sull’argomento: molti tendono a sminuire l’utilizzo di tale abitudine focalizzandosi sul fatto che, tale attività, vada a minare la stabilità mentale del bambino, il quale non riuscirebbe a rendersi indipendente. Di contro, alcune ricerche hanno dimostrato che il co-sleeping non ha alcuna conseguenza psicologica sul bambino: in effetti, sembra che, esaurendo le sue richieste di dormire assieme, sarà poi lo stesso piccolo a non sentirne più il bisogno (spesso attorno ai 5 anni), riuscendo anche a spostarsi volontariamente e ufficialmente nella sua cameretta.
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Eppure, dirgli sempre di sì, potrebbe portare anche ad un fattore contrario, quale la dipendenza: i bimbi potrebbero fare più capricci pur di non spostarsi nel proprio lettino ed avere difficoltà ad accettare i cambiamenti. Ecco perché, oltre i due anni di età dormire nel lettone non dovrebbe diventare un fattore abitudinario. Può essere utile dormire con i propri bambini nella stessa stanza quando per loro è un momento molto stressante, a causa di un trauma (trasloco, arrivo di un altro bebè o altro), così come dividere il suo lettino con loro, facendogli capire di essere ugualmente presente nonostante il periodo che lo rende poco tranquillo. Ma essendo solo un periodo, dormire insieme dovrebbe diventare sempre più saltuario nel momento in cui il bimbo ritorna a stare bene.
Come dormire con i propri piccoli
Premesso tutto questo, per dormire con i bambini nel lettone vanno rispettate alcune regole principali per la loro sicurezza. Ci stiamo riferendo soprattutto ai più piccoli (ripetiamo: mai neonati essendo estremamente pericoloso!) ed è per questo che occorrono alcune regole di base. Da evitare il bed sharing se si è fumatori o obesi, meglio a quel punto scegliere il co-sleeping, vale a dire lettino vicino al proprio lettone. Evitare di dormire con troppi cuscini o lenzuola: quando vostro figlio dorme con voi, dev’essere usato un solo cuscino e un lenzuolo per evitare il soffocamento. E per lo stesso motivo vanno eliminati bracciali, collane ed anelli e tenere sempre legati i capelli lunghi.
Detto questo, ogni genitore dovrebbe ricordare di:
- Non mettere mai il piccolo tra il papà e la mamma, ma sempre dal lato di uno dei due genitori (se il piccolo prende ancora il seno, meglio dal lato della mamma);
- Scoprire la posizione migliore per il bambino, soprattutto per scegliere anche la nostra;
- Utilizzare un materasso duro e basso, al fine di evitare che il piccolo non sprofondi nel letto. Per i piccoli è sempre più adatto un materasso stile futon, con un materasso sottile, senza scomodità. Inoltre il materasso duro minimizza il rischio di soffocamento (vale la stessa cosa per i materassi delle culle).
E voi? Avete mai dormito con i vostri bimbi in un lettone?
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Fonti: Uppa, Pediatrics App Publication