Tantissime mamme si chiedono se sia “normale” e/o corretto che ad un certo punto il bambino vuole dormire solo nel lettone. Capita a tantissimi bimbi di sentire questa necessità, sia perché è fisiologica, sia perché ad una certa età subentrano delle paure che solo lo stretto contatto con mamma e papà può sconfiggere.
La rivista pediatrica Uppa (Un pediatra per amico), data la sempre maggior richiesta di informazioni in merito da parte di noi mamme, ha recentemente approfondito il problema fornendo delle risposte squisitamente scientifiche.
Bimbi nel lettone: giusto o sbagliato?
Senza troppi giri di parole, sembra che sia assolutamente normale il bisogno dei bambini di dormire nel lettone. Parliamo di un bisogno propriamente fisiologico soprattutto per i bambini sotto i 5 anni. Con ogni buona probabilità, non nasce subito, ma nel momento in cui per i bambini subentrano le paure. D’altronde scientificamente (e non a caso) questa è una caratteristica propria delle scimmie i cui cuccioletti hanno l’abitudine di dormire sempre accucciati con le loro mamme.
Ne abbiamo parlato più volte, i bambini nascono senza alcuna informazione o abilità, ma solo dotati di istinti. Fra tutti, un particolare istinto di sopravvivenza denominato “sistema comportamentale dell’attaccamento” che si concretizza in una normale fase che si articola diversamente in base all’età.
Dalla nascita e fino ai 6-7 mesi i neonati si esprimono comunemente tramite il pianto. E forse in questa fase non è poi così sentita l’esigenza del lettone perché per tranquillizzarli può bastare anche una forma contatto fisico meno costante come un abbraccio, ma anche solo il suono della voce o la vista del viso della mamma.
Normale sì, ma anche soggettivo…
È verso i 9 mesi che si sviluppa nei bambini una vera e propria ansia da separazione dalla mamma che sarebbe sempre importante gestire al meglio per evitare che che il distacco diventi traumatico. Gli studi affermano infatti che intorno ai 9 mesi l’84% dei bambini si sveglia almeno una volta con un picco di risvegli a 2 anni. Ecco che chiaramente con il cominciare di queste paure e poi soprattutto verso i 18 mesi, i bambini tendono ad andare nel lettone o a piangere finché i genitori non ce li portano. Dormire nel lettone diventa così un’abitudine che asseconda le esigenze dei bambini ed il bisogno di riposo dei genitori che approfittano per godere di qualche ora di riposo.
È bene però sapere sin da subito che questa abitudine tende a diminuire anche più avanti negli anni di quanto crediamo. Generalmente già dai 5 anni i bambini dovrebbero aver imparato a dormire tranquillamente da soli, ma molti sono i casi in cui prediligono il lettone anche fino ai 10 anni.
Una corrente importante di studi pediatrici in materia sostiene che la cosa più importante sia quella di ascoltare le richieste dei bambini, e, per quanto possibile, di assecondarli. Pare inoltre che, paradossalmente, più viene data la possibilità di dormire tra i genitori, più i bambini saranno capaci, un giorno, di stare da soli. Insomma, tanto saranno dipendenti da mamma e papà da piccoli, quanto più autonomi e intraprendenti da adulti.
La mia esperienza personale
Non sono per il lettone, per il co-sleeping (No almeno fino ai 6 mesi perché lo ritengo pericolosissimo!), ma nemmeno così categorica.
Lavinia fino a quando ho smesso di allattare dormiva serena nella sua culla e i risvegli non erano frequenti. Dai 9 mesi in poi sono subentrate le paure e da lì ha cominciato ad avere risvegli frequenti. Inevitabilmente ha cominciato a prendere l’abitudine del lettone. Tutto normale sostiene il mio pediatra. Sono fasi di crescita in cui il suo modo per esprimere le emozioni incamerate durante la giornata si riverbera nel sonno.
Io adoro condividere il lettone con lei, ma non voglio che ne sia dipendente. Vorrei che fosse serena punto e basta (certe volte si tira su in piena notte e strilla come se stesse succedendo una tragedia!). E non ve lo nascondo- vorrei tornare a riacquistare la mia intimità con mio marito. Se poi ci mettiamo il fatto che, prima o poi, si penserà anche ad un fratellino, il fatto che lei dorma serena è tranquilla nel suo lettino e magari nella sua stanza, mi sembra davvero fondamentale.
Quindi la notte quando si sveglia la porto nel lettone e poi di nuovo quando si addormenta la sposto nel suo lettino. Cerco di parlare molto con lei e di spiegarle che non deve avere paura, ma per ora con scarsi risultati.
C’è anche chi è fortunello…
Molte mie amiche non hanno di questi problemi. I loro figli sono abituati a dormire tutta la notte senza risvegli nel lettino in camera propria. Li hanno abituati così da subito o comunque verso i 6 mesi, ed in famiglia sono tutti felici e riposati perché non perdono mai un’ora di sonno.
Morale della favola: con Lavinia continuerò a spiegarle che la mamma è sempre con lei anche se in un altro letto e magari un giorno in un’altra stanza. Che non c’è nulla di cui avere paura e proverò a farle piacere il suo lettino sempre più. Se avrò altri figli proverò il metodo delle mie amiche (fino si sei mesi però preferisco sempre tenere il bimbo accanto a me). Magari facendomi aiutare da una puericultrice abituandolo da subito al proprio letto ed alla propria indipendenza.
Chissà se funzionerà? Sarà questione di metodo o di carattere dei bambini? Magari la verità sta nel mezzo!
Spero abbiate trovato questo articolo interessante!
Alla prossima!
Laura