Lo sport in gravidanza è un beneficio sotto molteplici aspetti: non solo riduce i tempi di travaglio, ma facilita anche il parto. È quello che è stato scoperto in una ricerca dell’università politecnica di Madrid!
Sport, nuoto, corsa, yoga, zumba. Sono tutte attività che molte donne effettuano giornalmente per tenersi in forma. Ma nel momento in cui si inizia una gravidanza, numerose decidono di smettere, anche usando la “scusante” di come l’attività fisica in dolce attesa potrebbe mettere in pericolo la vita del bimbo. Una convinzione priva di fondamento, inesatta e che richiede qualche precisazione. Infatti, se fino a qualche anno fa era assolutamente vietato ed etichettato come “rischio” per la partoriente (e quindi evitabile), ad oggi effettuare attività fisiche leggere viene consigliato da molti ginecologi per far sì che ogni mamma porti avanti uno stile di vita salutare.
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In effetti, già per un normale soggetto, lo sport è considerato fattore di benessere molto importante, ma per una gestante fare attività fisica in gravidanza risulta essere un vero aiuto nell’affrontare le conseguenze della gestazione (peso corporeo, caviglie gonfie, dolori lombari) e anche negli ultimi momenti del parto. La conferma arriva da un’analisi svolta dall’Università Politecnica di Madrid in cui si dimostra come una costante, ma leggera attività fisica giornaliera vada ad agevolare non solo il tempo di travaglio, ma offra anche meno dolore al momento delle spinte.
Lo studio: analisi sulle gestanti e risultati
I risultati e le analisi sono state pubblicate sulla rivista European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology . Lo studio è stato condotto da Ruben Barakat dell’Università Politecnica di Madrid, il quale ha preso in esame 508 donne campione incinte perfettamente in salute e analizzate fin dal 2-3° mese di gravidanza. Il gruppo è stato poi suddiviso a sua volta in due classi eterogenee: il primo di “esercizio”, in cui le partorienti avevano il compito di allenarsi per 3 volte alla settimana a ritmo moderato per circa un’ora, il secondo gruppo composto da donne che erano solo tenute a presentarsi a cicli regolari di controllo. Lo studio è durato sommariamente sei- sette mesi, fino alla nascita dei bambini.
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Al termine di ogni gravidanza, più della metà delle tester aveva partorito in modo naturale e tra di esse, coloro che si erano esercitate con regolarità, avevano avuto un travaglio molto più breve: sette ore e mezza (450 minuti) di media, circa un’ora in meno rispetto al travaglio delle donne del secondo gruppo (500 minuti). Gli analisti hanno trovato spiegazione nella differenza di muscolatura: le donne allenate avevano muscoli più forti e capaci di maggior spinta, caratteristica che ha portato il primo gruppo di donne ad avere un’agevolazione durante il travaglio e, quindi, un parto molto meno complesso. La scoperta è un’ulteriore conferma di come, un corpo allenato, sia un beneficio salutare anche in momenti delicati come la gravidanza.
A cosa fa bene lo sport in gravidanza?
In effetti, lo sport in gravidanza può diventare un ottimo alleato per gestire i nove mesi di una partoriente, grazie alle sue differenti utilità. Innanzitutto, un’ora di sport accelera il metabolismo, gestendo anche gli effetti della nutrizione ed equilibrando il ritmo cibo – energia: si elimina la fame nervosa (o voglie dettate dagli ormoni), lasciando il posto al fabbisogno energetico, permettendo, così, di mangiare quando si ha effettivamente bisogno. In aggiunta, praticare sport in dolce attesa, diminuisce il rischio di diabete gestionale, abbassando la resistenza all’insulina, controllando molto meglio il peso ed evitando di avere chili di troppo post parto, dettaglio che va anche a mantenere sotto controllo il proprio peso forma. Inoltre, nonostante il pancione, la schiena tende ad avere meno carico da sostenere e si riscontreranno meno problemi alla colonna vertebrale e quindi alle gambe.
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Le gambe, a tal proposito, si ritrovano più in forza evitando le caviglie gonfie, causate dalla ritenzione idrica tipica della gravidanza. Questo permetterà ad ogni neo mamma di muoversi di più ed effettuare anche qualche camminata più duratura: in questo modo si può contenere (anche se leggermente) la situazione ormonale, limitandone gli effetti in modo naturale grazie alle endorfine e senza introdurre integratori. Con endorfine molto elevate, il proprio status umorale sarà sempre alto. Insomma, l’esercizio fisico è una manna dal cielo per tante ragioni ed offre moltissime discipline sportive a seconda delle esigenze.
Quali sport si può fare in gravidanza?
Ogni mamma che decide di intraprendere uno sport in gravidanza, deve comunque badare alle controindicazioni ed a limiti per quanto riguarda le discipline sportive. Ad esempio sono da evitare tutti gli sport più rischiosi per caduta o scontro fisico: gli sci, bici su strada o immersioni rientrano nel gruppo assieme a hockey, calcio, basket, pugilato, surf, equitazioni, paracadutismo o arrampicate. Da bandire anche sport agonistici di cardio intensivo o fino a stancarsi, per evitare sbalzi di pressione, così come attività che richiedono molto impegno, agonistici o sotto sforzo. Tali sport non devono essere effettuati durante la gravidanza e, ovviamente, in particolar modo nell’ultimo trimestre: meglio prediligere attività più pacate e con meno sforzo fisico come marcia, camminata, cyclette, nuoto, pilates, acqua gym, yoga, ping pong e tennis.
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Tali sport sono addirittura sovrapponibili: si può effettuare mezz’ora di camminata più cyclette (senza esagerare) o acqua gym e pesi (non più di 2 chili). Certamente è bene però non cominciare una nuova attività sportiva proprio con l’inizio della gravidanza: in poche parole, non potete cominciare a correre se non l’avete mai fatto, ma è meglio praticare sport più semplici, alla portata, che siano giornalieri come la camminata.
Naturalmente, per ogni attività, è meglio non esagerare: basta allenarsi 3 ore a settimana per 30-40 minuti. Inoltre, è sempre consigliabile effettuare attività fisica solo se non ci sono problemi di salute che richieda assoluto riposo o ulteriori complicazioni riguardante la gravidanza. Ecco perché, l’ultima parola spetta sempre al proprio medico curante in grado di dare consigli soggettivi per ogni situazione.
E voi? Praticate sport?
Fonte:Corriere Salute