Mi sono lanciata in questa missione, diventata un vero e proprio lavoro (non remunerato), da ormai più di otto mesi e le volte in cui ho sentito questa affermazione sono davvero inquantificabili. Ho perciò deciso di affrontare questo argomento per provare a fare un po’ di chiarezza su cosa sia davvero un ritardo e aiutarvi ad affrontare il momento del verdetto con più consapevolezza.
Quando si desidera restare incinta, la prima cosa da fare è riuscire a individuare nella maniera più precisa possibile l’ovulazione. Spesso mi trovo a dialogare con ragazze/donne che si affidano ciecamente all’app del cellulare non considerando minimanente il proprio corpo. Bè, non è sempre semplice purtroppo, perché dipende da una moltiplicità di fattori, ed è il motivo per il quale non è possibile che un’app possa saperlo con certezza.
Cliccate qui avere info sulle varie tecniche per individuare l’ovulazione
Che cosa fare quando si vuole restare incinte?
Solo avendo un’idea chiara del giorno dell’ovulazione è poi possibile IPOTIZZARE da quale giorno in poi potremo considerarci “in ritardo”.
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Qui di seguito vi elencherò dei punti che a mio avviso bisognerebbe non dimenticare mai quando si è alla ricerca di un bambino:
- 1. Ogni test di gravidanza è affidabile dal primo giorno di ritardo, a meno che ovviamente non sia danneggiato. Ciò significa che, se al primo giorno di ritardo il test (uno qualsiasi) è negativo, non siete incinte.
- 2. I test di gravidanza si differenziano a seconda della sensibilità, la quale viene misurata in mIU/ ml. Più un test ha una sensibilità alta (valore basso), prima riuscirà a rilevare l’ormone beta HCG nelle urine.
Esempio: se acquisto due test e il primo è da 20miu/ml, mentre il secondo da 50miu/ml, significa che il primo riesce a rilevare le beta già da 20miu/ml in poi, mentre il secondo solo da 50miu/ml. Il primo test è dunque più sensibile e può essere fatto prima. - 3. Le beta iniziano a essere prodotte dal nostro corpo solo al momento dell’impianto. Non si può sapere con certezza quando avviene, ma succede mediamente tra il 6 e l’11 giorno dopo l’ovulazione (PO).
- 4. Dal momento dell’impianto le beta cominciano a essere prodotte dal corpo, ma non bisogna dimenticare che necessiteranno di alcuni giorni per essere rilevate con un esame. Nel sangue si possono trovare già dopo 2-3 giorni, mentre nelle urine dopo circa 4-5 giorni.
- 5. I falsi positivi non esistono! Se un test vi da una seconda linea rosa o blu (non deve essere grigia) è avvenuto il concepimento e l’ovulo sta tentando di impiantarsi. Se, dopo pochi giorni dal positivo vi torna il ciclo, non è perché il test era sbagliato, ma perché purtroppo l’impianto (per molteplici ragioni) non è andato a buon fine.
- 6. Esistono i falsi negativi, ma sappiate che in verità NON sono falsi! È certamente possibile avere un test di gravidanza negativo, pur essendo incinta… però ciò non significa che il test non era affidabile o non ha funzionato correttamente, semplicemente è stato fatto troppo PRESTO!
Adesso che abbiamo fatto chiarezza con i punti precedenti, è più semplice capire come un ritardo non possa essere dichiarato sulla base del nulla o di una applicazione, bensì solamente conoscendo il fatidico giorno dell’ovulazione.
Dal quel momento in poi sarà possibile fare delle congetture sull’eventuale ritardo aggiungendo 14 giorni, che corrispondono alla fase luteale media di una donna (può variare da 12 a 16 giorni).
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Mi auguro che queste informazioni possano essere utili a molte di voi e, in caso di bisogno, rimango sempre disponibile per qualsiasi domanda.
Andreia Vieira
VItainblu Blog (@vitainblublog)