Un’educazione con empatia è sempre stata limitata da quello che possiamo chiamare “bastone e carota”, in senso di punizione e gratificazione.
Nel mondo moderno però le cose stanno cambiando e si da molta più importanza all’empatia e a considerare il bambino come un umano in grado di intendere e volere.
E’ un potere molto prezioso e saperlo gestire è il più grande dei doni.
Da sempre siamo abituati a considerare un bambino come una persona che ha bisogno di essere istruita, trasferendo competenze e dandogli una visione del mondo totale al fine che possa crescere al meglio.
Un contenitore vuoto che va riempito a seconda di quello che desidera il genitore. Giusto o sbagliato?
Empatia nell’educazione: come utilizzarla al meglio
Secondo molti pedagogisti, l’empatia è un grande potere che appartiene alla maggior parte di noi e potrebbe essere utile, per creare un rapporto con il bambino attraverso sensazioni e vibrazioni, cercando di trasmettere ciò che si sente e non ciò che è giusto.
Questo non significa non dare importanza a quelle che sono le regole di vita fondamentali. Un figlio deve comunque crescere conoscendo le basi e il comportamento da seguire durante le varie fasi della vita.
Interagire con un bambino non è facile, soprattutto quando linguaggio e pensiero diventano incomprensibili. Proprio quello il momento in cui fare una piccola pausa, fermarsi e osservare (e perchè no, imparare) quello che ci vuole trasmettere.
Educhiamo all’empatia
L’empatia con un figlio è un qualcosa di impercettibile. Consente ad entrambi di entrare in sintonia e comprendere realmente come si possa sentire, cosa voglia comunicare e come desidera affrontare determinati episodi della vita.
Il ruolo della persona adulta – qualsiasi esso sia – non deve incutere timore alla persona più piccola, ma bensì trasferire quelle che sono conoscenze e stile di vita consone per crescere al meglio ed interagire con i propri coetanei e non solo. La vita è un susseguirsi di regole e condizioni, ma ogni soggetto è differente e tende a sviluppare numerose modalità che variano con l’età e l’esperienza.
La domanda di molti adulti è :“Ma l’empatia è un dono di tutti?” Gli esperti rispondono di si ed è verissimo. L’empatia è un dono che si ha dalla nascita e che di norma – non accade a tutti – viene dimenticato man mano che si cresce e ci si ritrova ad affrontare problematiche e vita giornaliera. Con la nascita di un figlio poi cresce l’ansia per educarlo al meglio e renderlo forte, capace ed acculturato.
Se ci si guarda dentro, l’empatia non è mai sparita e proprio per questo quando arriva un figlio ad arricchire la vita. Si dovrebbe utilizzare primariamente questa caratteristica seguita poi da tutte le altre.
Guardare il mondo con gli occhi di un bambino, dando importanza ai suoi sentimenti e a ciò che desidera, considerandolo in grado di conoscere e sapere.
Nello stesso tempo, non considerandolo così lontano dal nostro mondo “da grandi”.