Nel momento in cui il bambino mette tutto in bocca, non bisogna preoccuparsi. Ha inizio una nuova fase dello sviluppo chiamata “fase orale”
Fin dal momento in cui il bambino comincia a muovere le manine, ogni genitore inizia quasi a temere il suo prossimo futuro. Infatti, non appena il piccolo si rende conto di quanto siano prensili le sue dita, mette tutto in bocca senza distinzioni. Da giocattoli e peluche a qualsiasi tipo di oggetto, ma anche mani e piedi proprio come un contorsionista. Questo comportamento, del tutto normale, comincia fin dalla gravidanza ed anche nei primissimi giorni di vita succhiarsi il pollice è praticamente l’azione che compie più spesso. Per soddisfare il proprio istinto di ciucciare anche la guancia della mamma diventa appetitosa!
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Attorno all’anno di vita e con la dentizione poi, il fenomeno aumenta. Comincerà a mordicchiare qualunque cosa, che sia il cellulare del papà o le chiavi della mamma poco importa. Diventa un’azione abitudinaria e molto più frequente. Ecco che quindi inizia l’apice della “fase orale” proprio come definita dal filosofo e studioso Sigmund Freud. Eppure, tale azione fa parte della crescita di ogni pargoletto che non dev’essere sottovalutata.
Perché il bimbo porta tutto alla bocca
La “fase orale” non dev’essere solo considerata una smania dei più piccoli, bensì un bisogno di conoscere ciò che lo circonda. Un modo che hanno i neonati per entrare a contatto con la realtà circostante. Il bambino mette tutto in bocca, lecca, succhia. Mordicchia l’oggetto per appropriarsene meglio di quanto consenta il solo tatto. Attraverso questa azione può conoscere sensazioni concrete come “ruvido, liscio, morbido”, spigoli, forme o materiali freddi come il metallo. Attraverso il palato, la lingua e le labbra (ed in seguito i dentini) il piccolo avrà la sensazione di un’esperienza più viva.
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Le terminazioni nervose del bambino in via di sviluppo andranno a fargli scoprire tutte le caratteristiche della sua realtà e del suo mondo. Solo dopo il primo anno di vita, la voglia del bambino di mettere tutto alla bocca inizia a scemare e la fase orale volge al termine: il bambino a quell’epoca è più reattivo e sente meno la necessità di addentare perché diventa più precoce ad afferrare con le mani e succhiare lo ritiene “obsoleto”. Importante è sicuramente il ruolo dei genitori in questa fase: non bisogna limitare né proibire al bambino di portare tutto in bocca, ma bensì rendere il comportamento sicuro.
Accortezze dei genitori per il bambino
I genitori, in questo contesto, devono armarsi di pazienza e dire raramente di no. Non va proibito ai bambini di mettere gli oggetti in bocca (nei limiti del possibile chiaramente) o la propria mano o il piede, perché impedendoglielo l’unico risultato che possiamo ottenere è un prolungamento della fase orale. È giusto che il bimbo che mette tutto in bocca attraversi in modo completo questa fase e sarà lui in modo autonomo a perdere questa abitudine perché la sua priorità sarà cambiata. Naturalmente, sebbene sia “normale” che il neonato si porti i giocattoli alla bocca, ogni genitore deve assicurarsi che non afferri oggetti sporchi o pericolosi: da evitare assolutamente oggetti ferrosi o che siano a contatto con materiale sporco, bensì prediligere giocattoli morbidi e sicuri.
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Un fattore che spesso non si considera è quello di sfruttare la situazione a proprio vantaggio per far provare al piccolo anche cibi differenti: dolce, salato, acido, amaro. In questo modo inizierete a fargli intuire l’associazione tra gusto e olfatto. Inoltre, non occorre neanche preoccuparsi eccessivamente per i batteri che può avere un giocattolo. I giocattoli non devono essere sterilizzati continuamente, poiché non influisce su eventuali malattie o infezioni. Ciò vale anche per il ciuccio caduto per terra (in ambiente domestico): non c’è bisogno di entrare nel panico, a volte basta risciacquarlo sotto acqua corrente e ripulirlo. Non sarà dunque necessario disinfettare tutto perché i germi con il quale il bambino entra in contatto lo rafforzano.