Mamme italiane e smart working, una realtà concreta durante e dopo il lockdown per la pandemia da Covid 19. Save The Children analizza la condizione delle donne del 2020 tra vignette ironiche e uno studio approfondito su quanto stiamo subendo.
Mamme italiane in smart working: la condizione è stata fotografata da uno studio di Save the Children accompagnato da alcune vignette che mettono nero su bianco quello che ogni giorno dobbiamo subire, tra ironia e cruda realtà.
La condizione delle mamme che lavorano in smart working: le vignette di Save the Children
Le condizioni delle mamme che lavorano da casa – non solo durante il lockdown per la pandemia da Covid 19 – ha fatto emergere una condizione sociale difficile da affrontare. Ci siamo ritrovate a dover fare una riunione indossando la camicetta pulita e sotto i pantaloni del pigiama, mentre uno dei figli cercava di seguire la lezione tramite la didattica online e il più piccolo cantava gattonando per tutta la casa.
Save The Children ha dedicato uno studio al riguardo denominato le “Equilibriste. La maternità in Italia 2020” correlato da alcune vignette ironiche ma che evidenziano l’allarmante realtà che ogni giorno viviamo.
Come si legge all’interno del Rapporto stesso, le vignette sono state realizzate da Maria Chiara Gianolla che ha voluto mettere in rilievo le tipiche situazioni in cui si ritrova una mamma che lavora da casa. Non solo, perché le illustrazioni si riferiscono anche ad episodi di vita quotidiana tra burocrazia, luoghi comuni e le continue “lotte” per continuare a lavorare mentre si crescono i propri figli.
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Una delle vignette che sicuramente rappresenta la condizione, non solo durante il lockdown, ma di ogni mamma che lavora da casa, è la seguente: una donna multitasking, che riesce a divincolarsi come – appunto – un’equilibrista tra lavoro, figli, casa e amici a quattro zampe.
Anche la prossima vignetta ha del concreto e del reale. Una donna può uscire alle sette di mattina per recarsi a lavoro, senza doversi sentire in colpa e sperando nell’aiuto del marito/compagno?
La condizione degli aiuti e dei servizi ci pone dinanzi a delle scelte. Oggi più che mai con le strutture chiuse e con le nuove normative, ci troviamo a dover chiedere aiuto ai nonni. Ma non tutte le mamme possono avvalersi di queste preziose figure (non ci sono, sono lontani o non possono occuparsi dei nipoti per motivi di salute, o meglio durante il lockdown avremmo dovuto tenerli lontani). Quante volte ci siamo trovate in questa situazione?
Lo studio di Save the Children: la denuncia sulla difficoltà delle mamme italiane
Il Rapporto di Save The Children è stato stilato a seguito di uno studio che è stato svolto per evidenziare le condizioni delle mamme lavoratrici da casa. Un susseguirsi di nozioni approfondite e molto utili, che sottolineano la grande penalizzazione durante il lockdown e non solo.
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Il Rapporto evidenzia:
“Le disparità di genere nei tassi di occupazione, nelle retribuzioni e nel tempo dedicato alla cura della famiglia in Italia sono particolarmente pronunciate”
Portandoci ad una conferma: ci sono tantissimi effetti negativi sulla natalità e sull’economia di tutta la società italiana. Perché, questa è la nota triste, le mamme italiane sono coloro che hanno subito di più le condizioni di restrizione dovute dalla pandemia.
Parlando in numeri, Save The Children ha raccolto questi dati che fanno pensare:
- Il 57% delle mamme ha una occupazione
- L’89,3% degli uomini ha una occupazione
Inutile dire che sono tantissime le mamme che devono fare una scelta tra lavoro e famiglia: ma quando decidono di lavorare da casa in smart working sono consapevoli dell’effetto domino che le investirà. Come abbiamo visto nella seconda vignetta, anche accedere ai servizi a volte non è possibile – come asilo nido e strutture che dovrebbero agevolare in tutto e per tutto una mamma che deve lavorare.
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Le abitudini delle mamme italiane che lavorano
Lo evidenzia sempre nel suo rapporto Save The Children ed è verissimo. Infatti sono tantissime le donne italiane che diventano mamme e devono cambiare le proprie abitudini. Come? Semplice: riducendo l’orario di lavoro, chiedendo di poter lavorare da casa, chiedendo aiuto ai nonni o cercando di diventare tre donne in una.
Il Rapporto si chiama “Le equilibriste” proprio per questo motivo. In un 2020 dove oramai le donne non dovrebbero più avere problemi nel dividersi tra lavoro e famiglia, il lockdown ha fatto riemergere le tante difficoltà del nostro presente.
A 1000 mamme italiane è stato chiesto di rispondere ad alcune domande di un questionario preparato dall’Associazione Orlando e la metà ha risposto che:
“La situazione non è migliorata o è addirittura peggiorata: il 21,4% delle mamme intervistate ha ancora il carico di lavoro prevalente in casa. Il 19,4 delle madri ha visto il carico di lavoro aggravarsi e un 6,9% ha notato un peggioramento con tutto sulle loro spalle”
La maggior parte delle mamme che lavorano da casa oggi si trovano nella condizione di dover capire quale possa essere il loro futuro. Le scuole sono chiuse, i centri estivi hanno aumentato la retta per andare in contro a tutte le migliorie in vista della sicurezza da Covid 19 e le aziende faticano a ripartire.
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Le vignette e lo studio di Save The Children ci mettono quindi davanti ad uno specchio che riflette la realtà di questo 2020, che sembra non avere alcuna pietà.
La parola ora a voi mamme: state lavorando da casa, siete tornate in sede o avete dovuto mettere da parte la vostra carriera? Raccontateci la vostra esperienza e confrontiamoci.