Utilissima per scoprire eventuali difetti visivi e agire tempestivamente per correggere la vista: ma quando fare la prima visita oculistica del bambino? A che età farla?
Quando fare la prima visita oculistica dei bambini rientra tra i principali dubbi di un neo genitore. Infatti, un aspetto importante ma alle volte poco considerato della salute dei piccoli, è la vista e i correlati difetti visivi. In realtà è un problema molto frequente tra i più piccoli: è abbastanza comune vedere bambini intorno ai 6 anni già con occhiali da vista. In effetti in Italia si contano circa due milioni e mezzo di infanti (tra i 3 e i 10 anni) con problemi di vista e che nella maggior parte dei casi presentano miopia o occhio pigro.
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Problemi dovuti in particolare allo sviluppo degli occhi, con l’inevitabile influenza dell’uso alle volte eccessivo di dispositivi (smartphone, tablet, computer e tv), che possono portare con loro sintomi quali arrossamenti, frequenti mal di testa o secchezza oculare. In ogni caso la vista dei bambini può essere tenuta sotto controllo fin da subito, specialmente se in famiglia sono già presenti casi di problemi, effettuando visite fin dai primi momenti di vita, quando per l’appunto la vista comincia la sua crescita.
Come si sviluppa la vista e i primi controlli oculistici
Appena nato, il neonato viene già sottoposto ad una prima e generica visita di ispezione: tatto, udito, olfatto, gusto e quindi anche la vista. Un’analisi che serve principalmente a scoprire se tutto funziona come dovrebbe, ma che viene approfondita sui bambini nati prematuri o ad alto rischio generico. Questo accertamento ha comunque l’obiettivo di controllare la presenza di malformazioni genetiche o congenite o possibili infezioni conseguenti al parto: quindi l’oculista controlla la morfologia del globo oculare e degli annessi, il riflesso rosso dell’occhio e la mobilità del bulbo attraverso l’utilizzo di una piccola luce portatile.
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Il controllo è pressoché generico poiché un neonato fino al primo mese di vita è miope: vede molto bene da vicino (20-30 cm), ma non riesce a mettere a fuoco da lontano e regolandosi solo tramite il tocco della mano, il suono della voce o l’odore della mamma. Solamente quando il piccolo raggiunge un’età compresa tra i quattro mesi ed entro l’anno di vita (spesso avviene entro i sei – nove mesi) comincia a vedere e a capire, sviluppando la coordinazione occhio-mano e seguendo spesso con gli occhi. Da questo momento in poi, sempre chiedendo consiglio al pediatra, diventa possibile sottoporlo ad una prima visita oculistica leggermente più approfondita, in cui il medico specialista controlla, sempre con l’utilizzo di una luce, lo sviluppo morfologico dell’occhio, problemi annessi, riflesso rosso e iride e pupilla. Dunque la prima visita oculistica dei bambini va effettuata a partire da 1 anno.
Quando fare la visita oculistica nei bambini sotto i 10 anni
Un’altra visita oculistica bambini dovrebbe essere effettuata intorno ai due/tre anni, soprattutto se i genitori sospettano qualche difficoltà visiva del bambino nel riconoscere oggetti oppure se hanno notato, sia pure occasionalmente, uno strabismo di uno o di entrambi gli occhi. Chiedendo riscontro anche al pediatra, la visita del bambino dall’oculista dovrebbe accertare la presenza di miopia, ipermetropia o astigmatismo, di alterazioni oculari come lo strabismo oppure la più frequente ambliopia dei bambini conosciuta meglio come “occhio pigro”, un difetto della capacità visiva a causa di qualche anomalia. La visita verrà effettuata tramite l’utilizzo di uno strumento computerizzato detto “autorefrattometro”: a distanza di un metro si richiamerà l’attenzione del bambino con suoni particolari in modo che guardi nell’apparecchio.
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A seconda del risultato potrebbe così essere necessario l’utilizzo di un paio di occhiali o di una benda da portare per un lasso di tempo che va da qualche mese ad un anno. In assenza di particolari problemi visivi, il bambino deve eseguire controlli periodici con scadenza biennale per valutare quanto lo sviluppo sta influendo sull’apparato visivo. Consigliatissima, in ogni caso, la visita oculistica per bambini da effettuare prima dell’età scolare ovvero quando il bimbo raggiunge l’età di cinque anni: è bene sottoporlo a un altro controllo ancora più accurato, durante il quale l’oculista fa leggere al bimbo il classico ottotipo di lettura per lontano, dove sono presenti dei disegni o, intorno ai sei anni, le lettere e i numeri. Tendenzialmente la crescita del piccolo può accentuare o migliorare la sua vista, ma la prevenzione è ovviamente il miglior modo per evitare che si aggravino dei quadri patologici.
Precauzioni per i genitori
Premesso quanto sopra, tuttavia, se notate dei peculiari atteggiamenti nei bambini, è conveniente fissare subito un controllo medico. Ad esempio:
- I piccoli strizzano continuamente gli occhi, sforzandosi di vedere meglio da lontano;
- Chiudono un occhio se rivolgono lo sguardo verso la luce;
- Inclina la testa e la rotea a destra o a sinistra per focalizzare meglio;
- Fastidio in presenza di luce intensa o soffusa (fotofobia);
- Fatica a riconoscere gli oggetti da lontano;
- Sfrega continuamente gli occhi.
Meglio non perdere tempo e fissare un appuntamento. Nel caso in cui il medico prescriverà l’utilizzo di occhiali oppure di una benda, la terapia dev’essere seguita con costanza, vale a dire che gli occhiali non devono essere sono un solo accessorio, ma devono essere indossati sempre, per riuscire a correggere il difetto con successo. Un utilizzo scorretto o troppo saltuario degli occhiali potrebbe portare una mancata correzione del difetto visivo e quindi ulteriori complicazioni durante la pubertà.
E voi? I vostri bimbi hanno sofferto di problemi alla vista?
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Fonte: Auxologico.it, centrosancamillo.it, fondazioneveronesi.it