Lo svezzamento è un momento fondamentale e al tempo stesso molto delicato, che crea non poche preoccupazioni nelle mamme. Vediamo insieme come procedere.
Lo svezzamento è una fase che va affrontata con attenzione da parte dei genitori, essenziale per la corretta crescita del bambino. La cosa più importante da capire, prima di iniziare, è perché e come avviene lo svezzamento, cosa comporta e a quali cambiamenti importanti va incontro tuo figlio.
Perché avviene lo svezzamento
Ad un certo punto della crescita del neonato, il latte materno non è più sufficiente a soddisfare i suoi bisogni nutritivi. E’ necessario colmare le carenze di ferro, proteine e vitamine introducendo alimenti solidi. Le risorse di ferro sono quelle che durano più a lungo, solitamente fino al 6° mese di vita, grazie all’allattamento al seno e alla quantità dello stesso presente all’interno del cordone ombelicale al momento della nascita. I primi tempi, dopo lo svezzamento del neonato, l’alimentazione comunque resta principalmente lattea, ma pian piano vengono introdotti i primi alimenti solidi. Stiamo infatti parlando di una fase lenta, che avanza progressivamente, in cui il bambino va guidato con tanta pazienza.
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Quando iniziare lo svezzamento nel neonato
L’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), alla domanda “Quando iniziare lo svezzamento?” risponde dicendo che questo non dovrebbe avvenire prima del compimento del 6° mese di vita del bambino. E’ necessario valutare che il piccolo sia effettivamente pronto a mangiare, soprattutto da un punto di vista neuro-motorio. Per questo è importante osservare e vedere quando lui stesso inizia a cercare il cibo ed affidarsi ai consigli del proprio pediatra.
Esistono dei piccoli requisiti: il bambino deve riuscire a stare seduto mantenendo autonomamente la testa dritta, deve aver perso il riflesso di estrusione (quello che lo porta a sputare tutto ciò che non è liquido) e deve riuscire ad afferrare il cibo con le mani per portarlo da solo alla bocca. Alcune mamme vogliono anticipare lo svezzamento a 4 mesi, ma nessuna indicazione medica giustifica questa scelta. Da considerare anche il fatto che lo svezzamento segna il primo distacco dalla madre e che a 4 mesi è ancora prematuro. I pediatri consigliano lo svezzamento prima dei 6 mesi solo in caso di specifiche ragioni cliniche.
Il bambino, specie quando è così piccolo, necessita di valori nutrizionali differenti rispetto a quelli di un adulto. Ha bisogno di più grassi (il 40/45% dell’apporto calorico quotidiano) che gli servono per un adeguato sviluppo del sistema nervoso e di poche proteine (che in età così piccola aumentano il rischio di obesità infantile). Importantissimo quindi, seguire un’alimentazione specifica. Quest’ultima serve non solo per il benessere del piccolo, ma anche per abituarlo gradualmente a nuovi gusti e consistenze.
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Come iniziare lo svezzamento nel neonato
Una volta capito quando iniziare lo svezzamento è bene capire come. Il consiglio è quello di cominciare con brodini e pappette semi-fluide che sono più semplici da gestire sia per la mamma che per il piccolo. Alcune correnti di pensiero sostengono l’idea dell’auto-svezzamento, ovvero non è il genitore a decidere quando introdurre gli alimenti solidi ma il bambino stesso. Nessuno studio scientifico ha avvalorato o smentito questa tesi al momento.
Non esistono altrettante prove scientifiche che dicano che ritardare l’introduzione di determinati alimenti aiuti a non far sorgere allergie. Tutti gli alimenti possono essere introdotti in modo graduale, ascoltando attentamente i consigli del pediatra ed evitare pareri esterni e fai-da-te. Ovviamente, è consigliabile continuare ad allattare anche durante lo svezzamento, il latte materno garantisce una nutrizione completa e favorisce una crescita sana e ottimale. Allo stesso modo, anche in caso di latte artificiale, la somministrazione non va interrotta bruscamente. Da evitare il latte vaccino fino al compimento almeno del primo anno di vita, ma meglio ancora fino ai 3 anni di età.
Le regole di base per uno svezzamento corretto sono queste:
- Avere tanta pazienza: vietato mettere ansia al bambino, non c’è fretta e se vedi che tuo figlio non è pronto, sforzarlo è controproducente.
- Avere fiducia in tuo figlio: lui è in grado di autoregolarsi, se non mangia evidentemente non ha fame.
- Gli alimenti nuovi vanno proposti e mai imposti: in questa fase il bambino deve capire cosa gli piace e cosa no. Magari le prime volte ti trovi davanti a un rifiuto e dopo mesi invece, il piccolo cambia idea.
- La presenza di entrambi i genitori al momento dell’introduzione dei primi alimenti è consigliata.
E infine, ultima regola, divertiti con tuo figlio. Lo svezzamento come tutte le altre fasi di crescita, è un momento da vivere con spensieratezza, godendosi i piccoli progressi quotidiani del tuo bambino.