Avete mai sentito parlare di Tate del sonno? Cerchiamo di capire chi sono e cosa fanno queste nuove figure.
Per moltissime mamme il momento della nanna è un evento traumatico, che non sempre si riesce a gestire nel modo giusto. Molti bimbi non ne vogliono sapere di dormire sereni da piccoli e di andare a dormire da più grandi e i risultati sono notti insonni, con conseguente stanchezza cronica e nervosismo, sia per i genitori che per il piccolo. Proprio per aiutare le mamme esasperate da questa situazione, è nata la nuova professione, che prende origine da varie figure preesistenti, delle tate del sonno. Ma vediamo nel dettaglio chi sono e cosa fanno.
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Chi sono le tate del sonno?
Le tate del sonno sono donne che aiutano i genitori e le mamme in particolare a far dormire i propri figli, senza limiti d’età. Offrono delle consulenze del sonno specializzate e seguono la famiglia nel fatidico momento della nanna. Possiamo, da “ignoranti” definirle un misto fra la vecchia figura della puericultrice che si prendeva cura del bambino, la nuova figura della doula, che invece si prende cura a 360′ della mamma e del bambino e anche un po’ dell’ostetrica che ti indirizza al meglio nei primi tempi di allattamento.Di fatto sono donne che affiancano la madre al momento della nascita del bambino per dargli subito il giusto imprinting, oppure quando chiamate dai genitori perché disperati in quanto il figlio non dorme più, non ha mai dormito o si sveglia di continuo.
Di fatto, le tate del sonno -o tate della notte- vengono a casa, osservano le abitudini del bambino e dei genitori e, se sbagliate, attuano quelle giuste (perché esistono e molte volte siamo noi mamme che non riusciamo a metterle in pratica correttamente e non c’è niente di male!). Nel giro di qualche giorno queste figure specializzate solitamente riescono nel loro intento. Va detto che il servizio offerto, essendo altamente personalizzato, è molto costoso. Il prezzo di ogni singola consulenza può raggiungere anche i 2.000 euro.
Queste nuove figure professionali stanno assumendo i nomi più svariati e originali, da tate a fate del sonno, fino ad essere definite come delle vere e proprie consulenti per aiutare la famiglia a risolvere i disturbi dei figli legati al momento della nanna. Sono sempre più d’altronde i genitori che si fanno mille domande sul sonno dei bambini: come faccio a farlo addormentare? Perché si sveglia spesso di notte? perché si addormenta solo se lo cullo per ore? O solo al seno anche se è grande? Addirittura ci sono bambini che si addormentano solo se portati a passeggio in macchina… casi in cui un aiuto si rivela necessario per ristabilire un equilibrio in famiglia. Le tate del sonno subentrano proprio in questi casi, ridonando oggettivamente la serenità ai genitori. Il servizio che offrono è ovviamente domiciliare, in modo da osservare da vicino il piccolo e capirne bene le esigenze.
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Come lavorano?
Una famosa puericultrice americana, Tracy Hogg, sostiene che è importante lasciare autonomia ai bimbi, anche se così piccoli, ma allo stesso tempo è fondamentale che i genitori li consolino nei loro momenti di difficoltà. I bambini dovrebbero imparare ad addormentarsi da soli nel loro letto è vero, ma non per questo vanno abbandonati a se stessi. Bisogna guidarli in questo importantissimo processo di crescita e le tate del sonno sono molto esperte in materia.
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Innanzitutto cerchiamo di capire come funziona il sonno nei bambini. Proprio come per gli adulti, anche loro alternano momenti di sonno profondo ad altri di dormiveglia, e durante la notte vanno incontro a dei micro-risvegli. Alcuni li percepiscono appena, riaddormentandosi subito, altri si svegliano in preda a urla e pianti. In queste situazioni una cosa che può essere controproducente è far addormentare il piccolo in un letto per poi spostarlo successivamente. Questo crea disorientamento rendendo più complicato il riaddormentamento.
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La loro metodologia
Le tate del sonno lavorano proprio in questo senso. La loro metodologia prevede:
- Un’approfondita analisi della storia del bambino, vedendo anche come il rapporto genitoriale lo influenza.
- L’individuazione dei problemi su cui lavorare e degli elementi di disturbo da eliminare.
- La creazione di un “rituale” della buonanotte che i genitori possono poi applicare in autonomia.
- Sostegno nella prima fase in cui è necessario far dimenticare al bambino le cattive abitudini e fargli apprendere quelle nuove.
Insomma, se volete ritrovare la serenità e il sonno, affidarsi alle tate del sonno non è un’ipotesi sconsigliabile. Anzi, un ottimo investimento per chi può permetterselo.
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Fonti: Vanity Fair, Repubblica.it