Vi dirò che, a confronto con il limbo in cui ci troviamo di questi tempi, forse erano belli i tempi in cui l’uomo lavorava e la donna (di professione mamma) badava alla casa e i figli. Erano belli nel senso che quanto meno almeno esisteva una reale divisione dei ruoli.
Cioè: il papà col cavolo che tornando a casa dal lavoro preparava la pasta al sugo o cambiava il pannolino ai bambini, come col cavolo che la mamma usciva alla mattina e tornava la sera per portare i soldi a casa.
Non fraintendetemi, è chiaro che l’emancipazione delle donne sia stata una delle conquiste più importanti della storia, ma il punto è: esiste veramente questa cavolo di emancipazione? O, alla fine della fiera, abbiamo soltanto sommato un ruolo in più a tutti quelli che già avevamo?
Abbiamo si il diritto di lavorare, ma comunque se, per ragioni di opportunità e convenienza, all’interno del nucleo familiare è necessario che qualcuno rimanga a casa con i figli, chi è che rinuncerà al proprio lavoro e alla propria carriera?
E allo stesso modo: a parità di ore che trascorrete fuori casa voi e vostro marito, a fine giornata, chi avrà svolto oltre al proprio lavoro più compiti “comuni”? Chi avrà preparato le pappe? Cambiato più pannolini? Preparato la cena? Fatto la lavatrice? Steso la biancheria? Stirato le camicie?
Ecco che adesso ci sarà qualcuna che obietterà: “no! ma mio marito mi aiuta!”
E no eh, i mariti non aiutano! Se, grazie all’emancipazione siamo riuscite a conquistare i loro stessi diritti e opportunità, allora dovremmo dividere anche gli stessi doveri, impegni e responsabilità, non credete? Tutto a metà: un pannolino io e uno tu, io apparecchio la tavola e tu sparecchi, stasera cucino io, domani tu, io faccio la lavatrice, tu stiri quelle tazzo di camicie che ne lavo 20 a settimana manco fossi il presidente degli Stati Uniti d’America.
A casa vostra si fa tutto a metà?
Cioè, anche se avete la fortuna di esservi tenute strette il vostro lavoro (che è già tanto), poi la sera tornate a casa, ed i pensieri e le preoccupazioni li dividete per due insieme alle faccende domestiche?
Già in un post vi avevo parlato di una statistica che rivelava che l’uomo italiano in casa è il meno collaborativo d’Europa. In pratica torna a casa, stappa la birra e si guarda la Champions. Poi, per carità, è l’uomo migliore del mondo, ama alla follia, è il padre che abbiamo sempre voluto per i nostri bambini, però si, l’uomo medio italiano, se torna a casa fa la lavatrice, stende, stira, prepara la cena, apparecchia e sparecchia, è perché “ci aiuta in casa”, non perché fa il suo tazzo di dovere.
Sapete che succede a casa mia ogni volta che mio marito mi chiede “amore che c’è per cena”? Che si ordina tutti una santa pizza, così, anche se ho appena fatto la spesa ed ho il frigo colmo di idee, così per ricordargli che non sono sua madre, così per ricordargli che al mondo quelle che portano i pantaloni oggi siamo noi donne che riusciamo ad essere sempre tutto quello che vogliamo, forse solo perché dobbiamo e non perchè lo vogliamo realmente!
Laura
3 Commenti
Bravissima, non posso che concordare in pieno con quello che hai scritto: trovo irritanti le persone che mi dicono”quanto sei fortunata, almeno tuo marito ti aiuta!” Come ho scritto più volte, non ho mai sentito nessuno dire a lui: “Come sei fortunato, tua moglie ti aiuta!”
Quindi, esattamente, l’emancipazione dov’è? La parità dei ruoli dov’è?
Io non ho un compagno che mi aiuta, io ho un terzo “figlio” a cui devo spiegare, chiedere e a volte ordinare di fare le cose.
Se parità vuol dire passare 10 ore fuori casa a lavorare, arrivare a casa e dover chiedere di buttare la spazzatura/stendere la lavatrice/ apparecchiare il tavolo intanto che io faccio il grosso delle faccende con i bambini attaccati alla gambe, allora ci siamo.
Se invece è spartirsi senza neppure bisogno di accordarsi la gestione della vita familiare allora siamo lontano anni luce!
Pienamente d’accordo con te. E sai che ti dico? io la mattina lavoro, il pomeriggio porto sempre mia figlia al parco, poi le faccio il bagnetto, poi la pappa (che quì è un momento tragico e di grandi capricci), la sera se a casa per cena non c’è un tubo alza il telefono e ordiniamo una bella pizza! Ad onor del vero devo dire però che mio marito non pretende, però si anche lui è un po’ ancora ancorato al concetto del “ti do una mano”!!! Baci
È anche vero però, che un po’ di “beatificazione” ce la stiamo cercando. Lavoro fuori casa, o due figlie, un marito che sebbene non divida i compiti con me fa tanto!! A volte è più un esigenza nostra dover avere tutto sotto controllo e dimostrare che sappiamo farcela. A casa mia funziona che quando non hai voglia lo fai il giorno dopo. E se il tempo non c è pace all anima!