Figli unici perché no?

Posso capire perché oggigiorno prevalga la convinzione che se lasci tuo figlio figlio unico sei un’egoista e mamma degenerata?

Ecco sono andata subito al punto.
Io sapevo che mi sarebbe piaciuto dare un fratellino/sorellina a mia figlia, ma in realtà non sapevo quando nè poi davvero il perché. Anzi sul quando pensare al secondo figlio sono abbastanza certa che non fosse adesso. Attenzione, so bene come si fanno o non si fanno i figli, ma vi assicuro che questa nana prossima componente della famiglia, ha voluto fortemente entrare nelle vite di mamma e papà. Un po’ come un segno del destino “guarda mandiamogli un’altra bimbetta a questa mamma, che sennò, a furia di aspettare, finisce che non ne fa più!”. E chiaramente, non senza ansie e preoccupazioni su cosa ne sarà della mia vita, l’ho accettata con amore immenso.

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Però ecco no, non ero pronta (beh forse chi lo è mai veramente?!), stavo per vedere ora la luce di un po’ di riconquistata autonomia e libertà visto che la primogenita va per i 3 ed avevo voglia di godermela, non di ricominciare.

E cosa c’è di male nel dirlo? Perché si devono fare necessariamente almeno due figli per essere felici loro e noi?

Questa è proprio una cosa che non concepisco: conosco tanti figli unici e, come è normale che sia, ognuno ha le proprie esperienze perché c’è chi ti dice che essere figli unici è una figata e chi, invece, ha sentito la mancanza di un fratello. Però diamine, allora ciascuno di noi in qualità di figlio, dovrebbe avere sempre un motivo per lamentarsi no? Io ad esempio ho una sorella 12 anni più grande. Avrei voluto ci fosse meno distanza di età fra di noi così da poter instaurare un vero rapporto fraterno più che quello quasi genitoriale che invece realmente si è creato? Si, certamente, ma, se è per questo, avrei preferito anche essere io la sorella maggiore o, che so, avere un fratello! O magari sarei stata da Dio anche da figlia unica…
Ora, vi giuro, che se mi mettessi a contare le persone che da quando è nata Lavinia mi hanno chiesto “e quindi il secondo quando lo fate?”, faremmo notte (presumo che appena nascerà la sorellina la nuova domanda sarà: “e il maschietto non lo fate?”) e mi chiedo: ma la gente perché non riesce a farsi mai i fatti propri? Non si rende conto che questa è una domanda che può mettere in imbarazzo?

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A fare il secondo ci si può non riuscire, si può non essere d’accordo fra mamma e papà, si può non aver superato il trauma del parto o le problematiche legate alla gestione del primo (soprattutto per chi non ha aiuti), si può non averne la possibilità economica. E infine si può semplicemente non volerlo, perché ci si sente bene così, perché si è magari finalmente trovato un equilibrio che non si vuole minacciare, perché ci si vuole dedicare anima e corpo a ciò che si ha, perché semplicemente si è felici così.
Una delle mie più care amiche è figlia unica e non fa altro che dire che a lei piacerebbe fare solo un figlio perché la sua infanzia è stata stupenda così e, magari chissà, se avesse avuto un fratello , non lo sarebbe stata altrettanto. Chi può dirlo?

Chi può dire che ai figli unici manchi qualcosa? Chi può dire che i figli unici non amino esserlo?

Non rompete le scatole alla gente, perché nella vita non si è solo genitori, ognuno ha il proprio vissuto, le proprie esperienze e le proprie possibilità. E ricordate di andare oltre le apparenze, perché ci sono tanti fratelli che alla fine crescono più soli dei figli unici.
Laura