Si! Tanti auguri alle future mamme che dovranno conciliare lavoro e maternità, perchè di fatto gli auguri servono eccome!
Andiamo subito al dunque, senza mezzi termini: la donna in gravidanza non è considerata soggetto professionale e perde di credibilità. Spaventa il datore di lavoro od il cliente già solo al primo accenno di pancia, fosse anche solo frutto di un’alimentazione scorretta 😉
Durante i colloqui di lavoro oggi ti chiedono se sei sposata e se hai figli e molte donne, pur di avere il lavoro, rispondono (alcune di loro magari non sanno che non sono tenute a farlo!).
Durante il periodo di maternità è probabile che la tua scrivania venga assegnata ad altri e che al tuo ritorno tu non sappia dove sederti.
Nell’ambito della libera professione “subordinata” appena il capo sente odore di gravidanza ti accompagna gentilmente alla porta perché non c’è nessuna legge che ti tutela…
Insomma inutile cadere dal pero! Lavoro e maternità non sono mai state un’accoppiata facile da gestire (anche se ciò non vuol dire che non si possano rivelare alla fine un’accoppiata vincente!!!): un uomo è di gran lunga forza lavoro più gradita della donna in età potenzialmente gestazionale (la donna magari fa molto più comodo a livello di immagine in altri momenti della sua esistenza).
Va detto però che ci sono anche donne che se ne approfittano stando a casa per tutta la gravidanza facendosela certificare “a rischio” quando non è così, e che rientrano dopo mesi e mesi sul posto di lavoro mettendo effettivamente in difficoltà il datore. Queste donne esistono, le conosco, le ho viste per cui non generalizziamo rivendicando i diritti di tutte le donne, ma preferibilmente solo di quelle oneste!
Tutto ciò per dire che lo sappiamo… È così. Come è così che la donna torna a casa stanca da lavoro la sera e prepara la cena e l’uomo si gode il divano, come fa la lavatrice, i piatti, la lavapiatti, passa l’aspira polvere, cambia i pannolini e prepara le pappe al bebè, mentre l’uomo si, è sempre sul divano…
La discriminazione quindi ce l’abbiamo anche dentro casa, ce la creiamo da sole, forse la vogliamo anche… Ed effettivamente da quando nella nostra vita entrerà nostro figlio, lui verrà sempre prima del lavoro, quindi i luoghi comuni in questo caso non sono poi così distanti dalla realtà! Solo che quello che forse a qualcuno sfugge è che quello sarà finalmente il momento del riscatto per ognuna di noi che si è sempre sbattuta per il successo che mai nessuno le ha regalato o sforzo ripagato, perchè il più grande successo della nostra vita da adesso in poi ce lo avremo dentro casa…
Lavoro e Maternità… Tanti Auguri 😉
P.S.: Ringraziamo Alessandra, amica di Just4mom, professionista stimatissima (ancora non mamma e pertanto mai stata licenziata per questo 😉 !) che, sempre dalla parte delle donne e della legge, ci ha fatto da supermodella in questo post!!!
L.
GLI ORECCHINI PIU’ FASHION DEL MOMENTO? I LHU MADEHAND!
3 Commenti
Eh già, io sono stata lasciata a casa appena terminato il contratto ( dopo 3 anni in un’azienda ero ancora a tempo determinato) motivo: ho avuto una bambina.
Spesso anche i datori di lavoro non conoscono le leggi sulla maternità e il lavoro. Fatto sta che alla fine possono fare quello che vogliono con questi contratti a termine.
Ora sono alla ricerca di un lavoro, ho rinunciato al full time perché appena sanno che sono sposata con figli mi depennano nonostante il mio cv dia una super qualifica. Se ti rifiuti di rispondere perché non dovrebbe essere fattore discriminante l feto è lo stesso.
Allora passiamo al part-time che a quanto pare è una specie in via d estinzione.
Che tristezza!
Hai proprio ragione! Coraggio!